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La ministra Bellanova è stata chiara e diretta: “gli Americani si scordino di vendere il Parmesan in Europa”.
Scritto il 08-10-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Prodotti a denominazione
L’associazione americana dei produttori lattiero caseari, la National milk producers federation, che ha supportato con una nota ufficiale l’intenzione di Washington di colpire i prodotti europei del loro settore, pretenderebbe che l’Europa aprisse le frontiere ai loro formaggi le cui denominazioni richiamano o addirittura utilizzano nomi italiani famosi nel mondo.
La ministra Bellanova è stata chiara e diretta: “Se il loro progetto è vendere il Parmesan o la finta mozzarella in Europa, dobbiamo dire chiaro che non succederà mai!”
Le denominazioni di origine protetta, meglio note con l’acronimo DOP e le indicazioni geografiche protette, meglio note con l’acronimo IGP, sono dei marchi di tutela giuridica della denominazione che vengono attribuite dall’Unione europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti (Dop) o per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata (Igp).
Nessuna minaccia, neppure quella dei dazi, deve far retrocedere l’Europa dalla tutela delle nostre Dop ed Igp. Cedere su questo terreno significa offrire ulteriore spazio all’Italian Sounding, i cui numeri sono già estremamente preoccupanti. Il “simil-italiano” nel mondo vale intorno ai 60 miliardi di euro. Negli Stati Uniti supera il vero made in Italy di quasi otto volte.
Riappropriarsi della zona grigia dell’Italian sounding è una questione nodale per lo sviluppo delle produzioni italiane. Ora bisogna negoziare con gli Usa in modo ordinato ed evitare qualsiasi escalation sul settore agroalimentare, ma eventuali accordi non possono prescindere dalla difesa delle nostre Dop ed Igp.