In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Obbligo di inserire l’indicazione di origine nelle etichette di riso e pasta
Scritto il 24-07-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Prodotti a denominazione
I ministri Martina e Calenda hanno firmato giovedì 20 luglio a Roma due decreti che impongono di inserire l’indicazione di origine nelle etichette delle confezioni di riso e grano per la pasta.
‘È un passo storico che abbiamo deciso di compiere senza aspettare Bruxelles, spronandola a dare piena attuazione al Regolamento Ue del 2011 – ha detto Martina – puntiamo così a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l’agroalimentare made in Italy”.
”La nostra strategia è di apertura, ma di massima trasparenza – ha detto Calenda – l’Ue ha dimostrato una lentezza inaccettabile su questo tema, noi abbiamo deciso di andare avanti e di sfidare, in termini costruttivi, l’Europa su questo terreno”.
“E’ una svolta importantissima, che da tempo chiedevamo e che ora diventa concreta”, ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero. “Da mesi sosteniamo la necessità dell’etichettatura d’origine obbligatoria, una istanza che abbiamo portato con determinazione su tutti i tavoli locali e nazionali. Ora la decisione ministeriale di anticipare anche il responso dell’Unione europea rende esplicita la necessità e la tempestività di un simile provvedimento”.
“Non sarà forse risolutivo – ha proseguito Ferrero-, ma sicuramente é un enorme passo avanti che, insieme alla modernizzazione dei rapporti contrattuali e al rilancio della promozione del nostro riso può segnare una svolta innovativa per il settore risicolo e il rilancio delle nostre produzioni a livello nazionale e internazionale. Su questo non mancherà il forte impegno della Regione Piemonte, anche a sostegno della nostra unica DOP, il riso di Baraggia, una denominazione che oggi è troppo poco utilizzata dai produttori, sulla quale occorre fare un grande investimento in termini culturali e di promozione a ogni livello, che coinvolga anche il territorio da cui proviene. L’etichettatura del riso ci spinge ad accelerare il percorso verso la nuova Indicazione geografica, fortemente richiesta dai produttori”.
“Tracciabilità ed obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta delle materie prime sono essenziali per tutelare il made in Italy – ha sottolineato il Presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto – . Per i prodotti trasformati devono essere indicati non solo la provenienza geografica della materia prima agricola utilizzata, ma deve essere reso trasparente anche l’intero percorso compiuto dalla materia prima e specificato il luogo dell’ultima lavorazione sostanziale, in modo che i consumatori possano distinguere tra ciò che è davvero italiano e ciò che è soltanto trasformato e confezionato in Italia. Per quanto riguarda il riso occorre continuare nella battaglia per ottenere l’applicazione della clausola di salvaguardia”.