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Subito la legge sul consumo di suolo. Tutelare il territorio significa prevenire il dissesto idrogeologico, combattere gli effetti della crisi climatica, mettere in campo un nuovo modello di sviluppo
Scritto il 24-07-2020 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Fermare il consumo di suolo è una priorità su cui la Cia-Agricoltori insiste da tempo e che ha nuovamente ribadito ne “Il Paese che Vogliamo”, progetto dell’Organizzazione per valorizzare le potenzialità delle aree interne d’Italia.
Al termine della XVI legislatura il Governo aveva presentato un disegno di legge per il contrasto del consumo di suolo il cui esame non era però mai iniziato. Nel corso della XVII legislatura il disegno di legge era stato approvato dalla Camera, ma si era arenato al Senato. Ora si spera che la XVIII legislatura sia quella buona per l’approvazione della legge. L’iter parlamentare é ripartito. Le Commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura del Senato hanno completato il ciclo di audizioni di Associazioni, Enti ed Esperti interessati al tema. Un lavoro corposo che deve essere formalizzato in una legge moderna per la tutela del suolo.
In meno di vent’anni la superficie edificata ha corroso oltre 2 milioni di ettari coltivati, cancellando il 16% delle campagne. Negli ultimi sette anni fino al 2019, sottolinea il rapporto Ispra, la perdita dovuta al consumo di suolo in termini di produzione agricola complessiva, ha raggiunto i 3,7 milioni di quintali per un danno economico pari a quasi 7 miliardi di euro. In questo 2020 sono già andati persi altri 57 chilometri quadrati di territorio nazionale, al ritmo di 2 metri quadrati al secondo.
L’avanzata del cemento non solo contende il terreno all’agricoltura, non solo in molti casi é un attentato alla bellezza del paesaggio, ma c’è una strettissima correlazione tra consumo di suolo e dissesto idrogeologico, delle cui conseguenze ci ritroviamo ad occuparci ogni qual volta un fenomeno naturale travolge il nostro territorio.
“E’ urgente definire al più presto un assetto normativo nazionale sul consumo di suolo per contrastare la perdita e il degrado di suoli liberi e la loro trasformazione in superfici urbanizzate– afferma il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini– .Il suolo è un bene comune e una risorsa limitata e non rinnovabile. Dal rapporto dell’Ispra emerge che i livelli del consumo di suolo nel nostro Paese sono fra i più alti in Europa, nonostante che molta parte del territorio italiano sia ad elevata fragilità. Appare evidente, dunque, la necessità di intervenire per limitare tale fenomeno e per mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale”.