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Speso il 45% della dotazione finanziaria del PSR. Carenini: la parola d’ordine per il futuro deve essere: “semplificazione”
Scritto il 16-12-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Pac
La Regione ha diffuso i dati sull’avanzamento della spese del Psr. Rispetto alla media nazionale che si attesta al 39% di spesa, recita il comunicato della Regione, il Piano di sviluppo rurale del Piemonte ha raggiunto al 30 novembre una performance di spesa pari al 45% del dotazione finanziaria complessiva.
Negli ultimi due mesi (ottobre e novembre) attraverso Arpea (Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura) sono stati erogati contributi relativi al Programma Regionale di Sviluppo Rurale per un importo complessivo di oltre 67 milioni di euro a favore di oltre 18 mila beneficiari, che hanno compreso i pagamenti dell’anticipo sulle domande delle misure a superficie e animali.
In particolare, in merito all’erogazione dell’anticipo comunitario del PSR secondo le regole previste, sono state liquidate oltre 13 mila domande per un importo complessivo di oltre 40 milioni di euro, così suddivisi: oltre 28 milioni di euro per finanziare i premi agro-climatico-ambientali a superficie e capo animale (misura 10); più di 4 milioni di euro sono stati pagati per l’agricoltura biologica (misura 11); a poco più di 8 milioni di euro ammontano le indennità compensative per le aree svantaggiate di montagna e collina (misura 13)
I pagamenti proseguiranno anche nel mese di dicembre, tenuto conto che l’Assessorato regionale all’agricoltura si è prefissato l’obbiettivo di effettuare i saldi delle misure agroambientali entro il 30 giugno del 2020.
“Molte domande sono ancora in sospeso per piccole anomalie–commenta il Presidente della Cia Gabriele Carenini– . Ma la performance di spesa raggiunta é comunque buona ed è anche il frutto del lavoro svolto dagli uffici delle Organizzazioni agricole. Questi ultimi hanno lavorato a pieno ritmo per raccogliere e presentare le domande degli agricoltori. La gestione dei bandi però è ancora troppo lunga e farraginosa. La parola d’ordine per il futuro deve essere semplificazione, in modo da rendere più snelli e meno onerosi per gli agricoltori i processi amministrativi”.