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Incidente mortale ad Alba provocato da un branco di cinghiali, serve un piano di emergenza straordinario per contenere la diffusione di questi animali
Scritto il 13-08-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Incidente mortale domenica sera lungo la tangenziale albese, nel tratto fra la capitale delle Langhe e Roddi, a causa di un gruppo di cinghiali sulla strada.Intorno alle ventidue il branco ha attraversato la carreggiata da una parte all’altra, su entrambe le corsie di marcia. L’uomo alla guida dell’auto se li è trovati davanti e, per cercare di evitarli, é finito nel fossato. Per lui non c’è stato nulla da fare. In Piemonte si registrano 1.100 incidenti stradali all’anno causati da cinghiali e caprioli.
“La proliferazione di cinghiali e caprioli – commenta il Presidente regionale della Cia-Agricoltori italiani Gabriele Carenini – non solo mette a rischio l’attività agricola, ma la stessa sicurezza dei cittadini, come dimostra l’incidente di Alba pagato con il prezzo di una vita. La situazione non è più tollerabile. Serve un piano di emergenza straordinario per contenere la diffusione di questi animali. Si deve porre fine a questi disastri, nell’interesse di tutta la società”.
“Sollecitiamo pertanto le Istituzioni –continua Carenini – ad assumere tutte le iniziative tecniche, organizzative e normative necessarie per prevenire e contrastare con efficacia la proliferazione della fauna selvatica. Invitiamo anche le associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste ad avviare insieme alle organizzazioni agricole una seria riflessione, senza pregiudizi, su come realizzare una seria ed efficace gestione faunistica. La consistenza di cinghiali e caprioli va ricondotta entro accettabili livelli di sostenibilità territoriale ed ambientale”.
“A tal fine – conclude Carenini – la Cia-Agricoltori italiani ha presentato al Parlamento una proposta di modifica della legge 157/92 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’. Il tema non è più proteggere specie sull’orlo dell’estinzione, ma controllare popolazioni sempre più numerose. E’ assolutamente necessario che l’Italia adotti una legge sulla gestione faunistica in linea con le migliori esperienze europee”.
La proposta di modifica della legge 157/92 lanciata da Cia conta sette punti chiave: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori, tenendo conto degli aspetti produttivi, ambientali e turistici; ricostituire il Comitato tecnico faunistico venatorio, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; distinguere le attività di gestione della fauna selvatica da quelle dell’attività venatoria, garantendo l’effettiva partecipazione del mondo agricolo a tutela delle proprie attività; non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori; garantire agli agricoltori il risarcimento integrale del danno subito; assicurare un efficace controllo e un’adeguata tracciabilità della filiera venatoria.