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Riso: clausola di salvaguardia, la battaglia continua
Scritto il 05-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Tredici voti a favore, otto contrari e sette astenuti: con questi numeri il Comitato per il commercio dell’Unione europea non si è espresso a Bruxelles, né in favore né contro il ripristino dei dazi sulle importazioni in Europa di riso da Cambogia e Myanmar. La votazione conferma comunque una maggioranza di intenti.
“Auspichiamo, quindi, che entro dicembre si raggiunga l’accordo per adottare la misura ripristinando i dazi sull’import da Cambogia e Birmania –ha commentato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino-. Da parte nostra, continuiamo la nostra battaglia per dire basta al flusso enorme di riso asiatico che, entrando in Europa a prezzi troppo bassi, ha portato a una sorta di concorrenza sleale danneggiando i nostri agricoltori”.
Tra settembre 2017 e giugno 2018 i volumi di riso lavorato provenienti dall’Estremo Oriente sono aumentati di 7.316 tonnellate (+2%) rispetto alla campagna precedente, attestandosi a 299.522 tonnellate. Il progressivo aumento delle importazioni di riso dai Paesi EBA sta gravemente svantaggiando gli agricoltori e danneggiando il mercato dell’UE, mettendo a rischio la sopravvivenza del settore.
“Se non si arresta l’importazione selvaggia di riso a dazio zero dai Paesi asiatici – spiega il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – si mette a rischio non solo la sopravvivenza del settore, ma anche l’equilibrio idrogeologico di una vasta zona compresa tra il Po ed il Ticino”.
“Alla base della richiesta della richiesta della clausola di salvaguardia non vi è solamente la difesa della filiera nazionale – continua Carenini -, ma ci sono anche ragioni di tutela dei consumatori. Nei paesi extraeuropei vengono infatti utilizzati fertilizzanti chimici che sono banditi in Italia e in Europa”.
Per Cia è fondamentale il ritorno dei dazi alle importazioni di riso dal Sud-Est asiatico a 175 euro a tonnellata, non solo per il primo anno, ma anche per gli anni successivi.