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Consumo del suolo, serve una legge
Scritto il 19-07-2018 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
ISPRA-SNPA ha presentato il rapporto sul “Consumo di Suolo in Italia 2018” alla Camera dei Deputati. Dal rapporto emerge che la crisi economica non ferma il consumo di suolo in Italia che è continuato ad aumentare anche nel 2017.
La superficie naturale si è assottigliata di altri 52 km2 negli ultimi 365 giorni. Si è sconfinato anche all’interno di aree vincolate per la tutela del paesaggio, soprattutto lungo la fascia costiera e i corpi idrici, dove il cemento ricopre ormai più di 350 mila ettari, circa l’8% della loro estensione totale (dato superiore a quello nazionale di 7,65%).
L’avanzata del cemento non solo contende il terreno all’agricoltura, non solo in molti casi é un attentato alla bellezza del paesaggio, ma c’è una strettissima correlazione tra consumo di suolo e dissesto idrogeologico, delle cui conseguenze ci ritroviamo ad occuparci ogni qual volta un fenomeno naturale travolge le nostre città.
“L’approvazione di una legge sul contenimento dell’uso del suolo – afferma il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – non è più rinviabile in un Paese in cui si è costruito ovunque, spesso a prescindere delle esigenze, e che continua ad essere sguarnito di regole atte a contrastare la perdita e il degrado di suoli liberi e la loro trasformazione in superfici urbanizzate Occorre garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificabili ponendo un limite massimo al consumo del suolo e stimolando il riutilizzo di zone già urbanizzate. Invece, troppo spesso nel nostro Paese l’uso del territorio è subordinato ad interessi speculativi”.