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La cimice asiatica attacca e colpisce i frutteti
Scritto il 17-07-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Ortofrutta
Con il ritorno del caldo la cimice asiatica colpisce ancora e attacca le coltivazioni in alcune zone del Piemonte, in particolare i frutteti. La frutta colpita é immangiabile e invendibile. L’insidioso insetto asiatico, altamente infestante e in grado di diffondersi rapidamente, vista anche la mancanza di antagonisti naturali nel nostro Paese, infatti è ghiotto di pere, mele, pesche, albicocche, ciliegie, kiwi, uva, pomodoro, peperone, ma non disdegna nemmeno i cereali.
La cimice asiatica é un parassita molto difficile da combattere perché si riproduce velocemente e attacca piante e frutti a più riprese. Il ricorso ai trattamenti con prodotti fitosanitari è poco efficace e quasi nullo con le specie adulte. Anche la soluzione di proteggere i frutteti con le reti anti grandine, con le quali avvolgere le piante fino a terra, è poco efficace perché le cimici trovano comunque il modo di intrufolarsi dal terreno e perché l’impiego delle reti su vaste superfici diventa oneroso.
La cimice è un insetto “alieno” importato dall’Asia in Italia dove, in assenza di nemici naturali e di efficaci azioni di contrasto, si è diffuso rapidamente, anche grazie a condizioni climatiche favorevoli come le temperature estive al di sopra della media. La cimice asiatica sverna nelle case e negli anfratti riparati, quindi da marzo a fine estate continua a fare uova e si riproduce in maniera massiccia. Una cimice può fare fino a 200 uova e si sposta velocemente, in sciame, percorrendo anche cinque chilometri al giorno.
Sulle possibili azioni di contrasto e di lotta stanno lavorando anche Agrion e l’Università di Torino, ma la soluzione al momento ancora non è a portata di mano.