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Asti, giacenze in netta diminuzione rispetto allo scorso anno
Scritto il 12-07-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria
Sono 475 mila gli ettolitri di Moscato d’Asti ed Asti Spumante fermi nelle cantine. Tecnicamente si definiscono giacenze. Se tutto andrà secondo i piani entro la fine di agosto circa 90 mila ettolitri dovrebbero essere imbottigliati portando le giacenze a quota 385 mila, circa 50 mila in meno rispetto al 2016.
Il mondo dell’Asti è anche in attesa che l’Asti Secco possa posizionarsi sul mercato. Si pensa che l’anno d’esordio, il 2017, possa contare su circa 2 milioni di etichette.
“Questa settimana il ministero invierà a Bruxelles la proposta di modifica del disciplinare – ha dichiarato il Direttore del Consorzio Bosticco -. Mediamente l’Unione Europea risponde in 2 o 3 anni, quindi servirà un decreto legge che permetta di immettere l’Asti Secco sul mercato da agosto, in attesa del sì definitivo dell’Ue”.
“Speriamo che l’esordio dell’Asti Secco contribuisca a ridurre le giacenze – aggiunge Ivano Andreos, produttore di uve Moscato e rappresentante Cia al “Tavolo di filiera del Moscato” -. Per quanto riguarda la trattativa su prezzo e rese delle uve Moscato la situazione é attualmente di stallo. Siamo in attesa che le parti si incontrino ed auspichiamo che lo facciano al più presto. Quest’anno la vendemmia sarà anticipata e non vorremmo staccare le uve al “buio”. Circolano molte voci su quali potrebbero essere le rese per ettaro, ma per ora si tratta soltanto di illazioni. A mio parere é da evitare una drastica riduzione delle rese delle uve Moscato destinate ad essere spumantizzate come Asti docg, perché aumenterebbe eccessivamente la quota di prodotto destinata ad ‘aromatico’, grazie alla quale gli industriali potrebbero produrre una quantità elevata di spumantelli con denominazioni di fantasia che farebbero concorrenza all’Asti docg. La Cia del Piemonte, come sempre, farà il massimo sforzo per tutelare il reddito dei viticoltori”.