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I consumatori premiano i prodotti lattiero-caseari a marchio “Piemunto”. Una bella notizia, ma il prezzo del latte alla stalla rimane troppo basso
Scritto il 02-05-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
I consumatori premiano i prodotti che vengono dal territorio, un dato ormai noto confermato dal successo del primo anno del progetto ‘Piemunto’, promosso dalla Regione Piemonte per promuovere il latte piemontese e i suoi derivati. Nei 100 punti vendita piemontesi Carrefour, primo gruppo che ha aderito al’iniziativa seguito poi da Coop, Crai, Bennet, i 170 prodotti a marchio Piemunto hanno registro un incremento di vendite del 10% con picchi del 46%.
“Numeri che potrebbero sembrare non altissimi ma che rappresentano un’inversione di marcia per un settore in crisi da anni – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, presentando i dati alla Fattoria del gelato di Pianezza – tanto che stiamo valutando di adottare lo stesso sistema anche per un altro settore in difficoltà, il riso”. “I consumi stanno cambiando – ha aggiunto Marco Selmo, di Carrefour Italia – noi cerchiamo di intercettare la ricerca di qualità e sicurezza dei clienti, che, se informati, scelgono per il meglio”.
Ad oggi sono oltre 170 i prodotti a marchio Piemunto che spaziano dal latte, allo yogurt, ai formaggi e che continueranno, anche nel 2017, a essere sottoposti a stringenti controlli di qualità da parte degli enti certificatori e della Regione Piemonte stessa.
“L’incremento delle vendite dei prodotti lattiero-caseari piemontesi garantiti dal logo ‘Piemunto’ – commenta il Presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto – è una bella notizia e testimonia la propensione del consumatore a scegliere la qualità quando viene correttamente informato, ma le ricadute sui produttori del progetto sono ancora scarse. Nonostante “Piemunto”, il prezzo del latte alla stalla continua ad essere al di sotto dei costi di produzione e ciò impedisce alle aziende una gestione economica della loro attività. La Cia del Piemonte invita la grande distribuzione e gli industriali ad un’assunzione di responsabilità ed a tenere in considerazione le giuste rivendicazioni di una categoria che chiede solamente che al latte venga riconosciuto un prezzo equo”.