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A Torino il X Seminario di “Rural Social ACT”, progetto contro il caporalato

Scritto il 29-09-2022 da Cia Piemonte | Categoria: Cia

“Rural Social ACT” fa tappa a Torino. Con la Regione Piemonte che ospita oggi il seminario territoriale sul progetto, di cui Cia-Agricoltori Italiani è capofila, dedicato alla promozione dell’agricoltura sociale per contrastare caporalato e agromafie, favorendo nuovi processi di inclusione e reinserimento socio-lavorativo dei migranti attraverso una rete nazionale di collaborazioni integrate tra mondo agricolo, servizi sociosanitari, settore della formazione e dell’accoglienza.

Tanti gli ospiti all’iniziativa, la decima sul territorio, che si è tenuta nella Sala Trasparenza della Regione, in piazza Castello.

Rural Social ACT -ha detto in apertura dei lavori Corrado Franci, coordinatore nazionale del progetto- vuole informare, formare e rendere consapevoli i beneficiari potenziali vittime di caporalato, sensibilizzare le aziende a partire da quelle Cia associate, informare i consumatori”.

Il caporalato, ha sottolineato nel suo intervento Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca, “è una tematica complessa che tocca da vicino il mio assessorato, in quanto le aziende agricole senza lavoro non sopravvivono”. Per Protopapa, “è importante che le aziende siano informate e formate, che non si facciano tentare dal risparmio”. In questo senso, le imprese “vanno messe nella condizione ottimale di poter scegliere la soluzione migliore” e quindi “dobbiamo superare le difficoltà burocratiche che, ad esempio, hanno reso complesso accedere al decreto Flussi”. Ora “stiamo attraversando un momento difficile, ma non bisogna sentirsi abbandonati“, ha ribadito l’assessore, “bisogna riconoscere il giusto valore ai prodotti che tutelano i diritti dei lavoratori”.

Sulla stessa linea Elena Chiorino, assessora regionale all’Istruzione e Lavoro: “L’agricoltura è un settore primario e strategico per questo Paese -ha dichiarato al seminario-. Serve una seria ed efficace programmazione per la ricerca dei lavoratori, ciclicamente necessari sui campi, come i docenti per le scuole”. Chiorino ha poi proposto la creazione di decreti flussi “dedicati al solo comparto agricolo”. Quanto al caporalato e alle agromafie, ha aggiunto, “danneggiano la qualità e la reputazione della nostra agricoltura” ma sono anche “questioni culturali che vanno portate nelle scuole” per sensibilizzare i giovani. Nel frattempo, ha spiegato l’assessora, “è importate coinvolgere le agenzie del lavoro” come Piemonte Lavoro, e “pensare a un protocollo per rilasciare una certificazione etica di impresa, che sia motivo di orgoglio per chi se ne fregia”.

Da parte sua, il Vice Presidente di Cia Agricoltori Piemonte e Valle d’Aosta, Stefano Rossotto, ha espresso soddisfazione per come la Confederazione porta avanti il progetto “Rural Social ACT”, sottolineando che la sostenibilità agricola “deve essere sia economica che sociale”.

E’ intervenuto anche Andrea Allitto, funzionario ispettore della Direzione regionale Inps Piemonte il quale ha presentato un excursus storico sulla normativa relativa al caporalato, oltre ad elencare esempi di casi concreti di condanne per intermediazione irregolare e sfruttamento e schiavitù e analizzare le criticità della rete del lavoro agricolo di qualità; è seguito poi l’intervento di Tommaso Del Tomba, Centro per l’Impiego di Saluzzo, Agenzia Piemonte Lavoro, il quale ha presentato numerosi casi di successo, esempio per altre realtà.

Si sono susseguiti, quindi, esempi di buone pratiche portati da Emanuela Ceruti, presidente di Donne in Campo Piemonte e Val d’Aosta, mentre Maurizio Bergia del Forum Agricoltura Sociale Piemonte ha ribadito come “l’agricoltura sociale genera inclusione” attraverso il lavoro e “fa comunità”.

Altrettanto degni di nota, infine, i seguenti interventi: quello di Alessandro Durando, presidente Confcooperative Cuneo, il quale ha relazionato sull’importante presenza di cooperative di lavoratori nella zona dei vini di pregio; Valentina Ambu, coop ALice Onlus, che ha potuto esaltare l’importante ruolo dell’unità mobile nel progetto, degli hub territoriali e del coordinamento con lo sportello Cia Piemonte; Chiara Murazzano, Regione Piemonte Ufficio Immigrazione, che ha concluso gli interventi, presentando il nuovo progetto Common Ground di contrasto al caporalato; tutti moderati da Ilaria Signoriello, coordinatrice scientifica del progetto Rural Social ACT.

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