L’appello dell’Organizzazione al Governo: “L’agricoltura non può fermarsi, è un settore strategico dell’economia del Paese“
“Con il mais a 40 euro al quintale e il gasolio agricolo a 1,40 euro più Iva al litro, molte aziende, soprattutto del comparto zootecnico, non possono più andare avanti. I costi del ‘caro bollette’ e delle materie prime continua a crescere e le stalle da latte e da carne si trovano a subire i rincari senza avere nessuna possibilità di ammortizzarli, così come gli altri comparti produttivi agricoli piemontesi. C’è carenza di grano, gli agricoltori sono in grado di spingere sulle semine per garantire produzioni sufficienti e di qualità, con il pieno utilizzo delle superfici disponibili, ma il problema sono i costi. La guerra in Ucraina sta sconvolgendo quotazioni e mercati, l’economia agricola rischia il cortocircuito perché le aziende si trovano a lavorare in perdita“.
Così il presidente regionale di Cia-Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, esprime la forte preoccupazione dell’Organizzazione per l’aggravarsi della situazione dell’economia agricola, a seguito della crisi in Ucraina.
“Chiediamo al Governo che metta in atto al più presto una politica per calmierare i prezzi dell’energia -continua Carenini-, le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare, l’agricoltura non può fermarsi, è un settore strategico dell’economia del Paese“.