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Vendemmia: si prevede una raccolta nella norma e una qualità dal buono all’ottimo, ma basta un fenomeno climatico per cambiare le carte in tavola.
Scritto il 18-08-2020 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Vendemmia: nella nostra Regione si prevede una raccolta in media con gli ultimi anni, nella norma quantitativamente, ed una qualità delle uve che va dal buono all’ottimo. Ma sulla qualità delle vendemmia, però, non è possibile e serio sbilanciarsi, perché, come sappiamo, basta un fenomeno climatico per cambiare le carte in tavola.
Non ci resta che attendere le previsioni di Assoenologi che verranno diffuse il 23 agosto, di solito le più azzeccate, anche se i conti veri si potranno fare soltanto quando tutte le uve saranno in cantina.
Restano le preoccupazioni legate ai mercati, in difficoltà da tempo a causa della pandemia, ma almeno è arrivata la buona notizia che in Usa, mercato strategico per il vino piemontese, non saranno introdotti nuovi dazi sulla produzione del Belpaese.
Tiene banco in questi giorni il problema della mancanza di manodopera in vigna che è necessaria nei vigneti del Piemonte dove non si può fare vendemmia meccanica, e dove comunque si cerca il massimo della qualità, che le operazioni manuali aiutano molto a raggiungere. Manca anche molta della manodopera straniera, che arriva ogni anno da Paesi come la Romania che in questo momento sono molto in difficoltà sul fronte Covid.
Per la Cia la soluzione più semplice e veloce per assumere la manodopera sarebbe una radicale semplificazione dei voucher “agricoli”.