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Caprioli e daini devastano i vigneti dell’alto Piemonte, Daniele Botti, direttore della Cia di Novara e VCO, invoca misure di contenimento
Scritto il 26-08-2020 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
La Popillia japonica non è l’unica minaccia per i vigneti novaresi. Nella zona di Suno, e in parte verso Boca, i produttori devono fare i conti con l’invasione di selvatici: caprioli e daini, più dei cinghiali. Gli animali avevano iniziato a devastare le colture in primavera rosicchiando i germogli e ora sono tornati a fare il pieno di uva quasi matura. I viticoltori lamentano la gravità dei danno e corrono ai ripari installando reti e recinzioni, che però non bastano per arginare il fenomeno. Per ottenere i risarcimenti poi bisogna attendere molto tempo e non è detto che i contributi concessi coprano l’intera perdita.
Dalla Cia Novara e Vco, il direttore Daniele Botti invoca a proposito norme meno restrittive sugli abbattimenti: “Per i cinghiali – avverte – è già prevista l’azione contenitiva, mentre per i daini e i caprioli solo la caccia di selezione. Anche su queste specie andrebbe autorizzato il primo tipo di intervento, più efficace, altrimenti ogni anno sarà sempre peggio.
“Sono anni che ci battiamo per affrontare questa emergenza – afferma il presidente di Cia Agricoltori italiani del Piemonte Gabriele Carenini -, ma non ci nascondiamo che abbiamo ottenuto molto poco. La situazione della fauna selvatica è ormai palesemente fuori controllo ed è diventata un problema per tutti, non solo per gli agricoltori”.
“Nessuno vuole la scomparsa di alcuna specie di fauna selvatica – continua Carenini – ma, quando una di queste diventa in palese soprannumero, è essenziale porvi rimedio. Per questo motivo la Cia-Agricoltori italiani, di fronte ad una situazione che si va facendo ogni giorno più drammatica, ha deciso di sottoporre al Governo, al Parlamento ed a tutte le Istituzioni un testo di legge di modifica della legge 157/92, elaborato dalla nostra Organizzazione con il contributo di esperti del settore, la cui finalità di fondo è quello di sostituire il principio di protezione con quello di gestione della fauna selvatica. Invitiamo le istituzioni a prendere in seria considerazione la nostra proposta perché la situazione sta diventando insostenibile”.