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Agricoltura, la Regione: “Nuovo voucher va rivisto per favorire imprese e lavoratori”
Scritto il 17-08-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Politica agricola
L’attivazione di contratti di natura occasionale si ripropone ogni anno ed è legato ai tempi dell’agricoltura. L’assessore regionale al Lavoro e l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte hanno scritto ai colleghi di tutte le Regioni italiane per ribadire l’attenzione nei confronti dell’utilizzo delle prestazioni occasionali in agricoltura e della loro efficacia sul sistema agricolo.
L’attuale strumento, attivabile attraverso la piattaforma “PrestO”, secondo i due esponenti della giunta regionale piemontese, è infatti meno agile rispetto al vecchio voucher agricolo cartaceo, abolito nel 2017 e rende difficoltoso e farraginoso il reclutamento del personale nel settore agricolo, oltre a limitare la possibilità per molti cittadini in difficoltà economiche di fruire di forme di integrazione al reddito familiare.e rende difficoltoso e farraginoso il reclutamento del personale nel settore agricolo, oltre a limitare la possibilità per molti cittadini in difficoltà economiche di fruire di forme di integrazione al reddito familiare.
“La disciplina attualmente in vigore per le prestazioni di lavoro occasionali rende molto complicato reperire ed assumere, soprattutto in questa fase di emergenza, la mano d’opera indispensabile per la vendemmia– sottolinea Gabriele Carenini, Presidente Cia Piemonte -. E’ assolutamente incomprensibile la forte resistenza da parte del Governo e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti alla proposta di tutto mondo agricolo di reintrodurre uno strumento agile e semplice, quali erano i vecchi voucher, da utilizzare per lavori occasionali e limitati nel tempo, come la vendemmia. Si chiede all’agricoltura di lavorare e sostenere il Paese, poi le si negano gli strumenti per farlo”.
“Questo é il momento di avere la massima flessibilità possibile per i metodi di reperimento della manodopera – continua Carenini -. L’Italia in questo momento non ha bisogno di posizioni ideologiche, ma di scelte pragmatiche. Quando c’erano i vecchi voucher era tutto più agevole. Per altro l’agricoltura, pur essendo stato il primo settore a sperimentare i vecchi voucher nel 2008, ha dimostrato sempre un uso corretto dello strumento. Il no alla semplificazione dei voucher danneggia non solo gli agricoltori, ma anche tutti coloro che, in questi momenti difficili, potrebbero ottenere grazie ai voucher semplificati un’utile integrazione al reddito. I voucher semplificati garantirebbero infatti opportunità di lavoro a giovani studenti, pensionati, cassintegrati e percettori di reddito di cittadinanza”.