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Uncem chiede un piano per il contenimento dei lupi. Carenini: “Bisogna riportare in equilibrio il rapporto tra uomo e natura”
Scritto il 27-07-2020 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Un ordine del giorno ispirato dall’Uncem, che denuncia “avvistamenti e attacchi sempre più frequenti” da parte dei lupi, chiede che venga attuato “un programma di contenimento”. Per il Cuneese lo ha già approvato l’Unione montana di Ceva con il presidente Vincenzo Bezzone e il suo vice Andrea Mozzone che parlano di “un bisogno di risposte per tutelare l’allevamento e le greggi a presidio, anche, dell’ambiente montano e delle sue attività”.
Marco Bussone, presidente Uncem, dichiara: “L’obiettivo è portare questo documento all’attenzione del ministero e delle Regioni affinché il problema del contenimento torni a far parte dell’agenda politica. Non solo dell’Italia ma anche degli stati confinanti. Ma altrove, ad esempio in Francia, è stato introdotto l’abbattimento selettivo”.
I lupi sono arrivati a formare dei pericolosi branchi territoriali da cui é difficile difendersi. Le misure di prevenzione, recinzioni elettrificate e cani da difesa, sono per lo più inefficaci e solo in alcune situazioni utilizzabili. Gli allevatori ed i malgari sono al limite della sopportazione. I lupi rappresentano un forte elemento di criticità per coloro che svolgono attività pastorali ed allevatoriali sulle Alpi piemontesi e nessun rimborso può ripagare i pastori e gli allevatori del danno subito, dello stress imposto, del venir meno del senso del proprio lavoro.
“A fronte di una densità di lupi tale da generare situazioni che fanno venir meno la sicurezza delle popolazioni e rappresentano una fonte costante di danno per le attività economiche – sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – nessuno può voltare la faccia dall’altra parte. Il lupo ormai spadroneggia nelle valli e scende anche nei centri abitati, mettendo a rischio non solo gli animali, ma le persone, gli escursionisti, i camminatori. Così come per la fauna selvatica, il lupo va gestito e non solo protetto. Bisogna riportare in equilibrio il rapporto tra uomo e natura, attraverso azioni preventive e piani di contenimento, altrimenti la protezione dei predatori finirà per portare all’estinzione i pastori e dei margari”.