In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
La legge per il biologico è ancora ferma al Senato, Italia seconda per le superfici bio dopo la Tunisia
Scritto il 28-06-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
L’Italia al secondo posto fra le superfici bio al mondo con 235.741 ettari, alle spalle della Tunisia (254.411 ettari) e davanti a Spagna (195.114 ettari) e Turchia (81.586 ettari). Calabria, Sicilia e Puglia si confermano le regioni italiane dove è presente il maggior numero di operatori biologici.
I dati sono stati diffusi nel webinar B/Open (la nuova rassegna del Bio foods & Natural self-care, di scena a Verona il 23 e 24 novembre 2020) al quale ha preso parte tutto il settore, dal Ministero delle Politiche agricole, agli enti certificatori, alle organizzazioni di categoria.
Il biologico in Italia è ormai un settore economico importante, che va strutturato con strumenti adeguati per sostenerne la crescita. Il testo della nuova legge sul biologico, che ha raccolto il consenso unanime delle organizzazioni del settore, è già stato approvato in prima lettura dalla Camera. Adesso, però, è fermo al Senato dove sono stati presentati una sessantina di emendamenti che hanno fermato la discussione e puntano a stravolgere l’impianto legislativo. Per la Cia serve una rapida approvazione del testo nella stesura originale.
Il “bio” è diventato una vera abitudine di spesa. Purtroppo, sia in Italia, sia nel mondo sono cresciute le frodi e le truffe compiute da organizzazioni, talvolta criminali, alla ricerca di facili guadagni. Si tratta di vicende gravi che rischiano di minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico.
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per combattere i profittatori, altrimenti i tanti produttori seri che compongono questo mondo rischiano di vedere il loro lavoro vanificato da chi si è infiltrato nel mondo del biologico soltanto per speculare.
Una maggiore attenzione andrebbe riservata da parte delle nostre Autorità ai prodotti bio di importazione, perché pare che non solo i prodotti che arrivano da Paesi terzi, ma anche da alcuni Stati membri, non soddisfino appieno i requisiti stabiliti dalla normativa vigente in materia di bio.
Un consiglio ai consumatori: fidatevi dei produttori bio che conoscete e stimate ed andate direttamente in azienda ad acquistare i prodotti. E se non potete andare in azienda, fidatevi soprattutto dei prodotti bio realizzati in Italia con materia prima italiana, certificati da organismi italiani. In Italia la normativa sul bio è più rigida rispetto agli altri Paesi europei. Ad esempio, se in Italia un prodotto bio viene accidentalmente contaminato da sostanze non ammesse, non è venduto come biologico. In altri Paesi, invece, sì.