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Oggi è la Giornata mondiale dell’Ambiente
Scritto il 05-06-2020 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
L’ambiente è fatto anche dalle milioni di specie che il nostro pianeta ospita. Un patrimonio che chiamiamo biodiversità e che rappresenta la sconfinata, e fragile, ricchezza della vita sulla Terra. Oggi, nella Giornata mondiale dell’Ambiente, è bene riflettere sul fatto che questo tesoro è a rischio.
La biodiversità è indiscutibilmente un valore. La perdita di biodiversità, ovvero la riduzione della varietà delle forme viventi e degli ambienti e la semplificazione dei paesaggi, è oggi uno dei problemi di maggiore importanza su scala mondiale, che va preso in seria considerazione, senza abusare però della retorica dell’apocalisse e del sapere nostalgico.
Molti fattori concorrono alla perdita di biodiversità, quali il consumo sconsiderato di suolo, l’inquinamento atmosferico, l’alterazione del clima a scala globale e locale a causa delle eccessive emissioni di gas serra, ecc.ecc., ma è diffusa anche la credenza che la perdita di diversità sia dovuta, almeno in parte, alla specializzazione colturale di molte aziende agricole.
Nonostante le difficoltà e grazie agli agricoltori ed agli allevatori, l’Italia rimane un campione di biodiversità e può contare su 504 varietà iscritte al registro viti, 533 varietà di olive, 130 razze allevate tra le quali ben 38 razze di pecore, 24 razze di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. Sempre più aziende agricole fanno della tutela delle razze animali e delle varietà vegetali in via di estinzione il loro core business.
Premesso tutto questo, c’è però un altro problema non meno importante della biodiversità che va preso in considerazione. Per salvare, oltre al Pianeta, anche il genere umano, bisogna produrre abbastanza cibo per sfamare nove miliardi di persone, quanti saranno gli abitanti del pianeta nel 2050.
La Fao ha ripetutamente sottolineato, nei vari rapporti sullo “Stato dell’Insicurezza Alimentare nel Mondo” presentati in questi ultimi anni, la necessità di incrementare la produzione agricola almeno del 70% da qui al 2050. Poiché è molto probabile che la superficie a destinazione agricola del Pianeta diminuirà o, nel migliore dei casi, rimarrà stabile, è evidente che per aumentare la produzione sarà necessario incrementare esponenzialmente i livelli di produttività e ciò sarà possibile solo attraverso l’innovazione, la tecnologia ed anche il miglioramento genetico, sia delle piante, sia degli animali.
Contemperare l’esigenza di salvare la biodiversità nei sistemi agricoli con quella di incrementare la produttività non è semplice. Si deve cercare, caso per caso, quale soluzione sia la più adatta per bilanciare le due esigenze, evitando contrapposizione ideologiche che non portano da nessuna parte.