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Crisi settore suinicolo, la Cia propone dl investire 5o milioni del decreto Rilancio per togliere dal mercato un milione di cosce già stagionate
Scritto il 03-06-2020 da Ufficio stampa | Categoria: zootecnia
Il settore suinicolo continua a manifestare forte preoccupazione per le ricadute dell’emergenza Covid-19 sulle dinamiche di mercato sia delle carni fresche, sia dei prodotti trasformati, conseguenti alla lenta ripresa del canale Horeca, al calo dell’export e al rallentamento dei consumi sul mercato interno. I macelli hanno ridotto l’attività e questo ha creato un’eccedenza di offerta di suini, che ha fatto calare i prezzi in modo preoccupante, al di sotto dei costi di produzione. A tutto questo bisogna aggiungere la concorrenza dei prodotti stranieri, di minore qualità ma fortemente competitivi nei prezzi di produzione. La crisi tocca pesantemente anche il Piemonte dove si allevano circa 1.200.000 capi in oltre 2.000 aziende.
La Cia propone dl investire 5o milioni del decreto Rilancio per togliere dal mercato un milione di cosce già stagionate; di derogare temporaneamente ai disciplinari del prosciutto di Parma e San Daniele: gli animali, rimanendo dl più in allevamento a causa della crisi, aumentano di peso e vanno fuori dalle soglie: di modificare l’accordo con la Cina per poter esportare anche carne con osso; di ridurre le importazioni, che contano un milione di cosce a settimana.