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Vendemmia a rischio senza stranieri e voucher
Scritto il 29-05-2020 da Ufficio stampa | Categoria: vino
Ogni anno la raccolta dell’uva in Piemonte occupa migliaia di lavoratori, molti dei quali stranieri. E nonostante a giugno sia prevista la riapertura delle frontiere, cresce il timore che questa estate si verifichi una nuova emergenza braccianti. Per rimediare alle assenze, molti piccoli produttori chiedono flessibilità e contratti snelli per assumere regolarmente lavoratori stagionali anche per pochi giorni ed il ripristino dei voucher.
Danilo Amerio, Presidente Agia Piemonte e viticoltore del Monferrato che produce Barbera e Moscato, intervistato dal Sole 24 Ore, ha esternato la sua preoccupazione per la possibile mancanza di mano d’opera: “In Piemonte l’allarme c’è, eccome. Dalle nostre parti, la vendemmia sarà un problema, perché nelle cooperative mancano la metà dei lavoratori soliti, tutti quelli che arrivano dall’Est europeo”.
In Piemonte, la maggior parte degli stagionali fanno capo alle cosiddette cooperative senza terra, che li smistano tra le varie aziende che li richiedono e di fatto garantiscono a questi lavoratori un’occupazione continua da marzo fino a novembre. Quest’anno, con il lockdown, molti non sono arrivati. “Quanti di loro arriveranno davvero a giugno, con la riapertura delle frontiere?”, si chiede Danilo Amerio. Metà stagione per loro è già andata, e con essa metà contratto.
“Quando c’erano voucher era tutto più agevole – aggiunge il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -. Ora per trovare la mano d’opera molti dei nostri produttori si rivolgono alle cooperative ed alle agenzie di lavoro interinale. Invitiamo sempre i nostri produttori ad informarsi, anche presso i Carabinieri, sulla serietà e regolarità delle cooperative e delle agenzie. Perché al primo punto dobbiamo mettere sempre il rispetto e la dignità di chi portiamo tra i nostri filari”.