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La riapertura degli agriturismi, pur con tutte le gradualità e le precauzioni necessarie, non è più rinviabile
Scritto il 07-05-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Agriturismo e turismo
Perché non far riaprire subito gli agriturismi? Sono per lo più situati in zone isolate. Hanno un numero contenuto sia di posti letto, sia a tavola, e dispongono di ampi spazi all’aperto dove è facile garantire il distanziamento.
In Piemonte sono attive 1.316 aziende agrituristiche. Da quando è iniziato il lockdown, oltre alle ovvie mancate presenze, sono fioccate le disdette e ciò ha determinato un tracollo finanziario di molte di queste aziende.
La Cia ha chiesto al Governo ed alle Istituzioni locali di attivare una serie di misure per risarcire gli agriturismi dei danni che hanno subito in questo periodo, ma la misura che gli agriturismi aspettano con ansia è quella di poter riaprire. Per altro, con l’arrivo della bella stagione consentire agli agriturismi di riaprire significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare.
“L’agriturismo è il nostro turismo dei valori –sottolinea il Presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini – nel quale cerchiamo di mettere in armonia la conservazione dell’ambiente, delle tradizioni e della cultura contadina con la crescita economica e l’identità locale. Le aziende agrituristiche sono in questo momento in grave affanno per le disposizioni adottate dal Governo contro il diffondersi dell’epidemia coronavirus che ne hanno bloccato l’attività. il servizio d’asporto e la consegna a domicilio sono soltanto dei palliativi.La riapertura, pur con tutte le gradualità e le precauzioni necessarie, non è più rinviabile”.
” La Cia del Piemonte, per venire incontro alle difficoltà dei genitori che devono combinare lavoro e gestione dei figli nella fase 2 dell’emergenza sanitaria- continua Carenini – ha presentato il progetto ‘Agricolandia’. L’idea è consentire alle Fattorie Didattiche, agli Agriturismi e alle Aziende Agricole che si renderanno disponibili, di aprire dei centri diurni di accoglienza per bambini e ragazzi, organizzati possibilmente per fasce di età e in piccoli gruppi, a cui proporre attività ludico-formative, prevalentemente outdoor, durante il periodo delle vacanze scolastiche”.