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Decreto Rilancio, un miliardo e 150 milioni di euro per il settore agricolo. Scanavino: “Bene, ora dare un rapida esecuzione ai provvedimenti”
Scritto il 18-05-2020 da Ufficio stampa | Categoria: coronavirus
Un miliardo e 150 milioni di euro. Sono queste le risorse destinate all’agricoltura nel Decreto Rilancio presentato dal Governo.
Gran parte di questi fondi “saranno destinati a quei settori che hanno subito maggiori difficoltà” a causa dell’emergenza Coronavirus, ha spiegato la ministra Teresa Bellanova, come il florovivaismo, la zootecnia, il vino, l’agriturismo. Tutti comparti in cui le restrizioni del lockdown, con la chiusura degli esercizi pubblici di ristorazione, lo stop a spostamenti e cerimonie e il rallentamento dell’export, hanno prodotto danni enormi. In più, ci saranno le risorse gestite da Ismea per facilitare l’accesso al credito e quelle destinate al Fondo indigenti per acquistare latte, carne, formaggi Dop, frutta e verdura da donare a “tutti coloro che facevano parte del ceto medio e ora sono a rischio povertà”.
Complessivamente, le risorse per l’agricoltura sono attualmente così suddivise:
500 milioni per Fondo florovivaistico e filiere in difficoltà;
100 milioni per il vino;
50 milioni per i Consorzi di bonifica;
250 milioni per accesso al credito tramite Ismea;
250 milioni per il Fondo Indigenti.
Inoltre, sono previsti altri interventi, trasversali al settore, per imprese e lavoratori:
Cassa integrazione per i lavoratori agricoli;
Bonus per i lavoratori stagionali agricoli;
Bonus vacanze, anche per l’agriturismo;
Contributi a fondo perduto, anche per le aziende agricole;
Cumulabilità lavoro agricolo con i sussidi (reddito di cittadinanza, Naspi, cassa integrazione);
Esenzione dall’Imu degli agriturismi.
Infine, il Decreto stabilisce l’anticipo Pac per l’anno 2020 nella misura del 70%, anche per le procedure ordinarie.
Esprime apprezzamento per la portata delle risorse messe in campo dal Governo Dino Scanavino, presidente di Cia – Agricoltori Italiani, sottolineando però che ora “si tratta di dare esecuzione con rapidità. È una situazione inedita, non possiamo prevederne l’evoluzione, per cui le soluzioni dovranno adattarsi velocemente. Siamo di fronte alle campagne di raccolta, vediamo come reagiscono i mercati, ma è importante un coordinamento con il resto d’Europa, specie Spagna e Francia, facendo attenzione a governare il mercato per evitare azioni di dumping nello stesso mercato Europeo. Dobbiamo spendere velocemente i fondi a disposizione, ma temo sempre che le risorse vadano a chi è in fase intermedia invece che ai produttori agricoli: c’è un problema di utilizzo delle risorse. Chiediamo alla distribuzione di privilegiare le produzioni italiane, e siamo contenti di essere alle battute finali sui protocolli di lavoro che garantiscano in agricoltura la sicurezza sanitaria”.