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Il riso resiste al Covid
Scritto il 19-05-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Dopo un avvio d’anno sostanzialmente stabile, nelle prime settimane dell’emergenza Covid-19 si è verificato, invece, un aumento delle vendite di riso nella Gdo che ha provocato un forte rialzo dei prezzi all’ingrosso nei listini delle Camere di Commercio e delle Borse Merci italiane. Un incremento osservato sia per il riso lavorato che, a monte della filiera, per i risoni. Un trend che si è affievolito nella seconda metà di aprile.
Le varietà da risotto (Arborio, Carnaroli, Vialone nano), maggiormente richieste dai consumatori durante la Fase 1 dell’emergenza, hanno registrato i maggiori rialzi. Nell’arco di due mesi, tra inizio marzo e fine aprile, il prezzo del Carnaroli è cresciuto del 20% circa. Ancora di più l’Arborio e il Roma che ha segnato +30%. In aumento anche il Baldo, sebbene meno accentuato (+13,5%). Tra le altre varietà, circa il +20% è stato rilevato anche per i prezzi dei risoni Indica, caratterizzati da grani stretti, lunghi ed appuntiti come il Riso Basmati.
Gli aumenti sono dovuti ad uno scenario internazionale segnato da quotazioni tornate alte a causa delle restrizioni delle esportazioni in Vietnam e dalla siccità che hanno colpito importanti paesi produttori come la Thailandia. Un risultato importante è stato raggiunto con l’apertura del mercato cinese alle nostre varietà.
Il riso italiano si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche e apprezzatissime come il Carnaroli, l’Arborio, il Vialone Nano, il S. Andrea e il Baldo. Produzioni di eccellenza, valorizzate grazie ai marchi DOP e IGP che riconoscono le specificità dei territori di origine, come la Baraggia biellese e vercellese.
L’Italia è il principale produttore di riso in Europa e su un’area di circa 220mila ettari con 4mila aziende agricole che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno pari a circa il 50% dell’intera produzione Ue. Più di 113mila ettari coltivati a riso sono in Piemonte, concentrati principalmente nelle province di Vercelli, Novara, Alessandria e Biella.