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Coronavirus: Cia, ok alla regolarizzazione dei migranti, ma si faccia presto e non si aspetti la fine della stagione di raccolta
Scritto il 06-05-2020 da Ufficio stampa | Categoria: coronavirus
“La regolarizzazione dei migranti, tramite il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo – afferma il Presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino– , oltre a inserire in una cornice di legalità i migranti irregolari già presenti nel nostro Paese, sottraendoli al lavoro nero e al caporalato, potrebbe non solo garantire la raccolta di frutta ed ortaggi, ma anche portare nelle casse dello Stato nuove entrate per 1,2 miliardi di euro, tra Irpef e contributi previdenziali”.
Quest’anno mancheranno le braccia per raccogliere la frutta e gli ortaggi della nostra agricoltura. I 18mila immigrati stagionali autorizzati negli scorsi anni dai decreti flussi, quest’anno non si vedranno. Gli italiani coperti dal reddito di cittadinanza non sembrano ansiosi di prendere la via dei campi. Non la prendevano prima del 2018, non si vede come spingerli a farlo ora.
C’é chi é d’accordo e chi no sulla regolarizzane dei migranti, ma in questo casi non si sta discutendo di valori. Ciascuno si tenga pure i suoi. Bensì più prosaicamente degli interessi del mondo agricolo.
Per altro non solo c’è bisogno del lavoro dei migranti, ma espellere gli irregolari é un’utopia. I fatti parlano chiaro e dicono che le espulsioni non sono mai riuscite, neppure in tempi “normali”. È improbabile che si possa attuarne di più ora, con gli aeroporti chiusi e il mondo in emergenza. Siamo quindi in una situazione in cui la regolarizzazione è la migliore delle soluzioni possibili da molti punti di vista.
Vi sono momenti di emergenza in cui la politica deve saper decidere anche tra esigenze e valori in contrasto, scegliendo quali siano quelli da tutelare maggiormente. Speriamo che la politica abbia il coraggio di resistere alle sirene della speculazione propagandistica.