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Siamo invasi dagli animali selvatici, le segnalazioni di “saccheggi ” che la nostra Organizzazione riceve da parte degli agricoltori sono ormai quotidiane
Scritto il 21-04-2020 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Non solo fiumi blu e aria pura: il lockdown ha provocato un proliferare di animali selvatici, soprattutto cinghiali e caprioli, che non solo devastano i campi, ma si spingono sempre più a ridosso dei centri urbani. Gli avvistamenti di cinghiali e caprioli si stanno moltiplicando. La situazione è molto preoccupante, al limite dell’emergenza. Sono ormai quotidiane le segnalazioni di “saccheggi ” che la nostra Organizzazione riceve da parte degli agricoltori.
Purtroppo, nonostante i continui allarmi lanciati dagli agricoltori e dalla Cia del Piemonte, le attività di controllo e contenimento della fauna selvatica sono pressoché ferme a causa del coronavirus. La caccia di selezione ai cinghiali é sospesa.
Il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini ha lanciato un accorato appello : “Le produzioni agricole del territorio sono diventate in questa momento di emergenza sanitaria ancora più preziose. Occorre quindi il massimo impegno da parte di tutti gli enti ed attori interessati al problema, per evitare che il comparto agricolo, già in grave sofferenza economica per le conseguenze del coronavirus, subisca un’ennesima batosta da cui difficilmente riuscirebbe a risollevarsi. Sollecitiamo pertanto le Istituzioni ad attivarsi al più presto per contrastare la proliferazione della fauna selvatica. E’ necessario che gli abbattimenti proseguano”.
“In questo momento sono a rischio soprattutto le semine di mais – aggiunge Carenini -, che é una coltura molto importante per il Piemonte. I cinghiali entrano nei campi e fanno dei solchi, diritti come le file del seminato, per mangiare i chicchi sotto terra. Gli agricoltori sono costretti a riseminare quelle file del campo, ma poco dopo i cinghiali ritornano. E’ una lotta impari che sta inducendo molti agricoltori a rinunciare alle semine”.