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UE, serve più coraggio! Va garantita la sostenibilità economica del comparto agro-alimentare, prevedendo misure e aiuti per fronteggiare le difficoltà attuali e quelle che potrebbero sorgere
Scritto il 28-03-2020 da Ufficio stampa | Categoria: coronavirus
Insieme all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus, si deve far fronte anche all’emergenza economica, altrimenti quando l’epidemia sarà passata rischiamo di ritrovarci un’Italia impoverita e distrutta, che farà fatica a ripartire.
Migliaia di imprenditori agricoli continuano, pur tra mille difficoltà, a produrre, coltivare, allevare animali per assicurare il bene-cibo ai cittadini. Ma hanno bisogno di essere sostenuti.
La Cia, pur riconoscendo il valore e la necessità delle azioni già previste dall’Ue: flessibilità degli aiuti di Stato, proroga per le domande Pac, “corsie verdi” per garantire il mercato unico, ritiene che queste non bastino.
Serve più coraggio. L’obiettivo generale deve essere semplificare il più possibile le procedure, garantendo la massima flessibilità agli Stati membri, e permettere deroghe generali nell’applicazione delle misure della Pac fino al 31 dicembre 2020.
La Cia propone inoltre di predisporre un regolamento Covid-19, che contenga tutte le misure straordinarie e sia dotato delle risorse finanziarie necessarie per salvaguardare il settore agricolo e agroalimentare, nonché a dare continuità e stabilità ai mercati.
Servono inoltre un fondo straordinario di aiuto all’ammasso privato, acquisti massicci di prodotti per gli indigenti e la possibilità di trasformare il latte fresco in prodotto in polvere e a lunga conservazione. Insomma, la Cia chiede alla Commissione europea una strategia globale per i settori più colpiti, con l’attivazione di linee di credito di emergenza.
Non da ultimo, resta fondamentale per la Cia garantire la libera circolazione dei beni essenziali per la produzione e dei lavoratori agricoli, perché non si acuisca il già serio problema della carenza di manodopera specializzata nei campi.
“L’agricoltura e l’agroalimentare come tutti i comparti produttivi -dichiara il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino– stanno rischiando una crisi devastante. Occorre da parte dell’Europa e di tutti gli Stati membri, una forte azione congiunta per salvaguardare il sistema produttivo, la salubrità e la genuinità dei prodotti e ovviamente il reddito degli agricoltori per poi condurli oltre l’emergenza”.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte