In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Preferire l’ortofrutta italiana è un segno di civiltà, di lungimiranza e di amore per il nostro Paese
Scritto il 20-03-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Ortofrutta
L’Italia nel 2019 ha spedito oltreconfine circa 3 milioni e 642 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli per un valore di 4 miliardi e 590 milioni di euro (più 2,5% in quantità, meno 0,2% in valore rispetto al 2018), ma le importazioni sono aumentate del 4% in quantità e dell’11,1% in valore. Sono numeri che non possono lasciarsi soddisfatti, soprattutto in previsione di un futuro che si presenta molto incerto per la nostra ortofrutticoltura, non sono per gli atavici problemi che gravano sul settore (costi di produzione in molti casi superiore ai prezzi), ma anche per le sempre più evidenti difficoltà di accedere ai tradizionali e ai nuovi mercati di sbocco sorte a causa dell’emergenza coronavirus che sta spingendo molti Paesi a rinchiudersi in se stessi.
Per questo motivo è importante che gli Italiani, in questo momento di difficoltà, scelgano e preferiscano l’ortofrutta italiana. Sarebbe un segno di civiltà, di lungimiranza e di amor patrio riconoscere al mondo della produzione ortofrutticola il ruolo che svolge in termini di qualità, freschezza e di sicurezza alimentare. Anche se dovesse costare qualche centesimo in più è indispensabile riconoscere e valorizzare il modo di produrre dei nostri ortofrutticoltori.
L’ortofrutta piemontese occupa una superficie di quasi 56.000 ettari, pari al 5% della superficie agricola totale della regione, con un peso del 14% in termini di produzione ai prezzi di base. Sono quasi 11.000 le aziende attive , di cui circa 1.700 orticole, 1200 dedicate alla coltivazione di patate, quasi 8.000 frutticole. Le specie maggiormente significative, in termini di superficie del territorio sono mele, pesche e nettarine, kiwi, nocciolo, castagno. E’ un patrimonio che dobbiamo conservare.