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I caseifici disdicano i contratti con l’estero e acquistino latte fresco dai nostri allevatori
Scritto il 18-03-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
La chiusura su tutto il territorio nazionale di bar, ristoranti, agriturismi, e di tantissime altre attività produttive legate al canale horeca ha provocato in pochi giorni il crollo della vendita di latte fresco e di molti prodotti trasformati. I caseifici vogliono tagliare i ritiri e in qualche caso chiedono sconti ai prezzi concordati. Alcuni grandi caseifici hanno chiesto riduzioni della produzione fino al 30%. Ma intanto continuano ad acquistare latte straniero.
Il Consorzio Grana Padano, a testimonianza dell’esistenza di comportamenti non cristallini, ha inviato una lettera a tutti i suoi associati sottolineando che chi acquisterà materia prima a prezzi stracciati non vedrà le sue forme marchiate con il brand del formaggio Dop.
“Il governo deve intervenire aiutando solo coloro che acquistano dagli allevatori italiani – sottolinea il presidente Cia Dino Scanavino -. Sono assolutamente intollerabili, in questo momento di difficoltà, le speculazioni di chi continua ad acquistare latte straniero, il cui prezzo è più basso per molte ragioni, dal costo della manodopera ai controlli”.
La scorsa settimana la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova ha proposto al tavolo indigenti di destinare sei milioni per l’acquisto di latte Uht, trasformato dal prodotto fresco, da destinare agli indigenti. Si tratta di un primo passo, ma per la Cia-Agricoltori italiani non è sufficiente. I caseifici devono disdire i contratti con l’estero e acquistare latte fresco dai nostri allevatori.