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Dl “Cura Italia”: aumento dal 50% del 70% dell’anticipo dei fondi Pac. La Cia: necessario individuare strumenti agili per reperire lavoratori da dedicare alle prossime operazioni colturali
Scritto il 17-03-2020 da Ufficio stampa | Categoria: coronavirus
In Consiglio dei Ministri è stato chiuso il DL Cura Italia, con le misure straordinarie per affrontare l’emergenza coronavirus. La misura più rilevante per l’agricoltura è l’aumento dal 50% del 70% dell’anticipo dei fondi Pac.
Le altre misure per l’agroalimentare contenute nel decreto prevedono:
- un fondo da 100 milioni a sostegno delle imprese agricole;
- uno stanziamento di 100 milioni di euro per favorire l’accesso al credito ;
- cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori agricoli e tutele per i lavoratori stagionali senza continuità di rapporti di lavoro;
- indennità per i lavoratori agricoli a tempo determinato;
- aumento del fondo indigenti di 50 milioni di euro per assicurare la distribuzione delle derrate alimentari, che si aggiungono ai 6 milioni già destinati nei giorni scorsi all’acquisto di latte crudo, in accordo con il tavolo spreco alimentare;
- sospensione delle rate fino al 30 settembre per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie;
- rafforzamento del fondo per la promozione dell’agroalimentare italiano all’estero.
La Cia commenta positivamente il decreto ma “al settore agricolo – sottolinea il Presidente nazionale della Cia Dino Scanavino – è chiesto di sostenere la situazione di emergenza, tuttavia ci sono alcuni nodi problematici da risolvere, come sicuramente quello del reperimento della manodopera”.
Tra qualche settimana le aziende agricole si troveranno ad affrontare le operazioni colturali nei vigneti, nei frutteti e negli orti. Lavorazioni che richiedono di un notevole apporto di manodopera. Per questo motivo Cia lancia un grido di allarme al governo affinché vengano introdotti strumenti agili per recuperare lavoratori nelle prossime campagne.
“Molte aziende si accingono alla raccolta di importanti prodotti di stagione che rischiano di rimanere nei campi e nelle serre -dichiara Dino Scanavino-. Se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi, rischiamo il paradosso della indisponibilità sugli scaffali di prodotti lasciati nei campi. Subito strumenti e meccanismi veloci per aiutare le aziende agricole ad assumere lavoratori”.