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Coronavirus: l’agricoltura italiana resta una delle poche certezze produttive
Scritto il 19-03-2020 da Ufficio stampa | Categoria: coronavirus
Al tempo del coronavirus l’agricoltura italiana resta una delle poche certezze produttive. Pur tra mille difficoltà, centinaia di migliaia di imprese agricole e oltre un milione e 400mila lavoratori e lavoratrici del settore continuano a garantire prodotti sani e di qualità a tutti i cittadini.
La Cia-Agricoltori Italiani ha proposto al Governo una serie di misure straordinarie da adottare per le quali sono richieste risorse congrue e strumenti incisivi. Si tratta di azioni di carattere generale e specifico, per tutelare e salvaguardare il settore agricolo, ma anche i settori da cui esso dipende, come la ristorazione e la ristorazione collettiva, la grande distribuzione, i grossisti, il commercio estero. Le prime risposte parziali sono arrivate con il Dl “Caura Italia”, ma non bastano.
In questi giorni di emergenza è fondamentale che anche i cittadini facciano la loro parte, acquistando prodotti italiani e se possibile del loro territorio. Per quanto riguarda la Gdo e l’industria di trasformazione, il nostro auspicio è che prevalga il senso di responsabilità della classe imprenditoriale italiana e che Gdo ed industria di trasformazione privilegino i prodotti della nostra agricoltura per assicurare la sopravvivenza delle filiere agroalimentari che sono il vanto del nostro Paese ed una fetta importante del pil nazionale.
“Tutte le aziende associate alla Cia del Piemonte – ribadisce ancora una volta il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -, in questo momento così difficile per il Paese ed anche per il settore agricolo, sono in prima linea per consentire a tutti i cittadini di acquistare e consumare prodotti freschi e di qualità, lavorati nel pieno rispetto delle norme igieniche imposte dalle autorità. Frutta, verdura, latte e carne sono assolutamente garantiti dal lavoro e dai sacrifici dei nostri produttori e allevatori che stanno lavorando senza sosta per tutti i cittadini”.