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Piemonte, passa in Commissione del Consiglio regionale il pdl sul contenimento dei cinghiali. Per la Cia serve un piano straordinario
Scritto il 25-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
La Commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il testo della proposta di legge sul contenimento dei cinghiali, che, in deroga alle attuali disposizioni regionali, prevede l’estensione dell’uso di mezzi motorizzati su strade comunali e vicinali non solo ai soggetti incaricati ad esercitare operazioni di controllo faunistico e al prelievo venatorio, ma anche a chi svolge attività venatoria (solo per il cinghiale).
Tecnicamente, si tratta delle “Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, numero 32, Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale”, che oggi impedisce appunto l’accesso a queste particolari strade da parte di chi esercita attività venatoria.
I cinghiali stanno causando gravi danni sull’intero territorio piemontese ed necessario contenerli. Il provvedimento approvato in Commissione é un piccolo passo in avanti, ma é lontano dall’essere la soluzione del problema. Serve un piano di emergenza straordinario per contenere la diffusione di questi animali.
“Sollecitiamo le Istituzioni – commenta il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – ad assumere tutte le iniziative tecniche, organizzative e normative necessarie per prevenire e contrastare con efficacia la proliferazione della fauna selvatica. Invitiamo anche le associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste ad avviare insieme alle organizzazioni agricole una seria riflessione, senza pregiudizi, su come realizzare una seria ed efficace gestione faunistica. La consistenza di cinghiali e degli ungulati va ricondotta in fretta entro accettabili livelli di sostenibilità territoriale ed ambientale”.
“A tal fine – continua Carenini – la Cia-Agricoltori italiani ha presentato al Parlamento una proposta di modifica della legge 157/92 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’. Il tema non è più proteggere specie sull’orlo dell’estinzione, ma controllare popolazioni sempre più numerose. E’ assolutamente necessario che l’Italia adotti una legge sulla gestione faunistica in linea con le migliori esperienze europee”.