In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
La Ministra Bellanova scrive ad Hogan: il riso va inserito nella lista dei prodotti cambogiani da escludere dai benefici per l’esportazione
Scritto il 13-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
“Prevedere una clausola che stabilisca l’automatico inserimento del riso nella lista dei prodotti (tra cui tessili, scarpe, zucchero, ecc.) cambogiani da escludere dai benefici per l’esportazione (dazi zero) nell’ambito del regolamento europeo denominato Eba, a causa delle gravi violazioni dei diritti umani che avvengono in quel Paese.
E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera inviata al Commissario europeo al commercio Phil Hogan dalla Ministra alle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.
La Commissione ha infatti stilato un elenco di prodotti che dovranno pagare i dazi per il loro ingresso nella Ue, non includendo il riso perché allo stesso è già applicata la clausola di salvaguardia.
La decisione della Commissione è incomprensibile sia perché la clausola di salvaguardia per il riso lavorato Indica sarà applicata sino al 18/01/2022, sia perché il settore risicolo europeo, benché al momento goda della clausola di salvaguardia, continua ad essere caratterizzato da un grave squilibrio di mercato, dovuto anche ai progressivi aumenti di importazioni di riso greggio e lavorato dai Paesi Eba.
La non inclusione del riso nel provvedimento di revoca temporanea delle concessioni Eba alla Cambogia mette a rischio il futuro della risicoltura europea e italiana in particolare.
Sulla questione è intervenuto anche l’Assessore Protopapa, il quale ha annunciato che chiederà il coinvolgimento della Commissione Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni per ottenere una posizione unica e condivisa da parte di tutte le Regioni italiane ed h evidenziato che “nei cinque anni precedenti all’introduzione delle clausole di salvaguardia l’importazione di riso asiatico in Europa era aumentata esponenzialmente fino a incidere per più del 30%, portando a un crollo dei prezzi del 40%. L’Europa con le clausole di salvaguardia dei mesi scorsi aveva preso atto dei devastanti danni economici. Ora contraddice se stessa con una decisione clamorosa che speriamo venga smentita in sede parlamentare”.