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La Ministra Bellanova: distinguere le biotecnologie sostenibili, come cisgenesi e genome editing, dagli ogm
Scritto il 28-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
“Gli Ogm sono il passato e la loro coltivazione è e rimarrà vietata in Italia – ha detto all’Ansa la ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova – Le biotecnologie sostenibili, come cisgenesi e genome editing, ci interessano”.
Nel 2018 Corte di giustizia Ue ha stabilito che dal punto di vista regolamentare le piante realizzate con tutte le nuove tecniche di ingegneria genetica vanno equiparate agli Ogm. La Ministra Bellanova non é d’accordo. “Queste tecniche innovative fanno in meno tempo quello che l’incrocio naturale farebbe in più passaggi e più lentamente. Chiediamo all’Europa di distinguerli dagli Ogm, perché il risultato finale è completamente diverso”.
Anche la Cia-Agricoltori italiani chiede che venga aggiornata la legislazione europea, per consentire alla nostra agricoltura di stare al passo con i progressi delle biotecnologie. E’ sbagliato infatti paragonare le nuove biotecnologie agli ogm e, di conseguenza, assoggettarle agli obblighi previsti dalla direttiva comunitaria in materia. I prodotti ottenuti tramite le nuove biotecnologie sono del tutto simili a prodotti ottenuti per incrocio tradizionale.
L’agricoltura italiana ha un grande bisogno di innovazione genetica. Bisogna produrre di più e meglio, consumando meno suolo e meno acqua, meno fertilizzanti e meno prodotti chimici per la difesa delle piante. Risolvere un’equazione così complessa con tante variabili non è affatto semplice. Ma dalle nuove biotecnologie possono arrivare risposte importanti per un’innovazione a misura dell’agricoltura Made in Italy.
Sulla vite, per esempio, “l’Italia è il Paese con il più grande patrimonio di diversità genetica”, spiega Mario Pezzotti, docente di genetica delle piante a Verona. “La conservazione e l’uso di questa biodiversità è irrinunciabile”, ma lo è anche “dare ai vitigni tradizionali le caratteristiche genetiche per contrastare l’attacco dei patogeni e il mutamento delle condizioni climatiche”. Cisgenesi e editing del genoma danno questa possibilità senza “modificare identità e profilo enologico”.