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La Cia al Forum dei risicoltori europei: difendere il riso dalle decisioni della Commissione Ue
Scritto il 17-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
I risicoltori di Italia, Francia, Spagna, Grecia e Portogallo si sono riuniti il 14 febbraio scorso ad Arles. Per l’Italia, oltre all’Ente Nazionale Risi, erano presenti i rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura ed il rappresentante di Confcooperative.
Dopo aver esaminato la situazione del mercato mondiale del riso, la situazione del mercato risicolo nell’Ue ed aver preso atto che l’aumento delle importazioni nella campagna 2018/2019 ha avuto come conseguenza diretta il fatto che il 30% della produzione europea è rimasta presso gli stock comunitari, si è aperta una discussione da cui è emersa grande preoccupazione e la determinazione a mettere in atto ogni opportuna azione di difesa del settore.
Nella nota redatta al temine dell’incontro si spiega che lo scopo della riunione era quello di difendere il riso europeo dalle decisioni che la Commissione europea ha recentemente assunto. I risicoltori hanno ribadito di sostenere gli argomenti discussi nel terzo Forum europeo del riso di Bruxelles dell’8/10/2019, tra i quali rientrano l’origine obbligatoria europea per paese, la sensibilità del settore riso nella PAC e negli accordi commerciali, le regole di reciprocità relative agli agrofarmaci e le questioni della clausola di salvaguardia.
Dicendo di essere gravemente danneggiati e preoccupati dall’atteggiamento della Commissione, i risicoltori intendono intraprendere “ogni azione utile per bloccare l’atto delegato della commissione Ue che non comprende il riso cambogiano tra i prodotti che dovranno pagare dazio per aver violato il diritti umani in Cambogia”. Inoltre, chiedono alla Commissione Ue “di adottare anche al Myanmar un atto delegato per la revoca delle concessione EBA per la violazione dei diritti umani, inserendo il riso tra i prodotti che dovranno pagare dazio” e di rafforzare i controlli all’importazione di riso in provenienza da Paesi Terzi rispettando le regole di reciprocità rispetto agli LMR vigenti nell’ Ue.