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Dazi Usa: salvi vino, olio e pasta, la soddisfazione del Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini, ma il pericolo non é scampato
Scritto il 17-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
Non ci saranno nuovi dazi sui prodotti agroalimentari italiani destinati al mercato statunitense: si salvano dalle tariffe vino, olio e pasta che nelle scorse settimane avevano tremato. Restano comunque tutte le difficoltà determinate dai dazi Usa, pari al 25% del valore, applicati sulle nostre esportazioni di formaggi, salumi, agrumi e liquori.
Il risultato é il frutto del lavoro di mediazione portato avanti dall’ambasciata italiana negli Stati Uniti, dal ministero degli esteri (con il Sottosegretario Ivan Scalfarotto che recentemente ha effettuato un viaggio proprio negli States) e dal Presidente della Repubblica. Da non sottovalutare, poi, il peso della lettera indirizzata alla Casa Bianca e sottoscritta da un gruppo di deputati e senatori statunitensi d’origine italiana.
“Uno dei timori più grandi riguardava l’ipotesi che anche i vini italiani venissero colpiti dai dazi – commenta il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -. Fortunatamente questo rischio é stato scongiurato. C’è da dire, però, che l’United States Trade Representative (Ustr) può aggiornare la lista a cadenza semestrale e tutto potrebbe ancora succedere. E’ quindi forse troppo presto per cantare vittoria. Occorre rimanere vigili, ma i produttori vitivinicoli piemontesi possono tirare un sospiro di sollievo. Il mercato statunitense é uno sbocco importante per il nostro vino. Ogni anno circa 20 milioni di bottiglie tra Asti e Moscato attraversano l’Atlantico. Quattro i milioni di bottiglie di Barbera e numeri simili anche per Barolo, Barbaresco e Nebbiolo. Un business da circa 200 milioni di euro l’anno che per ora si é salvato dalla scure di Trump”.