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Boom delle importazioni di riso greggio e semigreggio, in calo l’export
Scritto il 09-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
E’ un inizio di 2020 con molte incertezze per il mercato del riso in Italia. Se, da un lato, i prezzi di molte varietà appaiono in calo rispetto allo scorso anno, in particolare per i tradizionali risi da risotto Arborio e Carnaroli, dall’altro, note non positive giungono anche dal commercio estero. E’ quanto emerge dall’analisi sul mercato risicolo della Borsa Merci Telematica.I dati -messi a punto con la Camera di Commercio di Pavia- sui primi dieci mesi del 2019 confermano, infatti, la crescita delle importazioni (+37% rispetto allo stesso periodo del 2018) e, al tempo stesso, la riduzione dell’export (-6,5%). Spicca in particolare il calo delle spedizioni italiane di riso lavorato dirette nel Regno Unito, con un -26% in volume e un -15% in valore.
Un calo che colpisce il terzo mercato di sbocco per l’export di riso lavorato made in Italy dopo Francia e Germania e che giunge peraltro dopo la crescita che nel 2017 (+31%) e 2018 (+2,1%) aveva caratterizzato l’export italiano diretto Oltremanica.Il calo delle esportazioni ha coinvolto tutte le categorie di riso, con un -17% per le quantità esportate di riso semigreggio, un -12% per il riso greggio e un -5,1% per il riso lavorato.
A determinare la crescita delle importazioni è stato, invece, il boom degli arrivi di riso greggio, di fatto raddoppiati rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018 (+94%), e riso semigreggio (+76,6%).A fronte dei prezzi, dopo i segnali positivi emersi tra ottobre e novembre, in apertura dell’attuale annata, le ultime settimane del 2019 e l’avvio del 2020 hanno mostrato un rallentamento dei prezzi del Carnaroli e, soprattutto, dell’Arborio, le due tradizionali varietà impiegate nei risotti. Nel complesso, il prezzo dell’Arborio accusa a gennaio una flessione di oltre il 20% rispetto allo scorso anno, mentre il Carnaroli perde un 10%.
E negativa è anche la variazione per il Thaibonnet, tipologia di riso Indica utilizzata per contorni e nella cucina asiatica, i cui prezzi attuali cedono il 10% rispetto ad un anno fa. Per contro, appaiono in crescita i prezzi del Baldo (+7% rispetto ad inizio 2019), sostenuti dalla domanda proveniente dalla Turchia, e del S. Andrea (+14%), varietà che nell’attuale annata ha registrato un ulteriore disinvestimento delle superfici.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte