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Bilancio Ue: è scontro fra Paesi del Nord e del Sud. Per la Cia necessaria una Pac ambiziosa e più coraggiosa
Scritto il 22-02-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Pac
Il summit Ue straordinario sul bilancio si è chiuso senza un accordo. I “Paesi frugali” (Austria, Danimarca, Svezia e Olanda) insistono perché il bilancio Ue non vada oltre l’1% del reddito nazionale lordo di ciascun Paese membro e puntano a ridurre le risorse per le politiche tradizionali (agricoltura e coesione). L’Italia e un gruppo di una quindicina di altri Paesi sono favorevoli ad una contribuzione più elevata. Chiedono inoltre di preservare il livello attuale di fondi per l’Agricoltura e la Coesione e si oppongono a preservare il “rebate” (traducibile con “sconto”) per i Paesi più ricchi.
A chiedere un bilancio più ambizioso è anche il presidente del Parlamento Ue David Sassoli, secondo cui la proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel “è inaccettabile” e “insufficiente a finanziare gli impegni indicati dalla Commissione”. Il Parlamento europeo “vigilerà e non rinuncerà alle proprie prerogative”, prosegue Sassoli, insistendo che l’Eurocamera “vuole negoziare”.
Le associazioni agricole europee sono nettamente contrarie ad una riforma della Pac, che tagli del 25% (-4,2 miliardi in 7 anni) i fondi europei per le aree rurali rispetto all’attuale sistema di finanziamento. Il Green Deal, dicono le associazioni agricole europee, non può esistere senza la sostenibilità sociale ed economica del settore agricolo.
Gli agricoltori dell’Ue sono i primi custodi dell’ambiente naturale, in quanto curano le risorse del suolo, dell’acqua, dell’aria e della biodiversità. La Pac potrà essere la chiave di volta per un’Europa più verde. Proprio per questo é necessaria una Pac ambiziosa e più coraggiosa.