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Olio: Forum Nazionale della Cia per il rilancio del settore, anche il Piemonte è terra da …. olio
Scritto il 27-01-2020 da Ufficio stampa | Categoria: Prodotti tipici
La Cia ha tenuto il primo Forum Olivicolo Nazionale, in Calabria a Lamezia Terme. Un evento con istituzioni, tecnici, scienziati per un obiettivo comune: rendere il settore più competitivo, innovativo e aperto, connesso da un lato al territorio e dall’altro al mercato.
Oggi in Italia l’ulivo è coltivato su quasi 1,2 milioni di ettari, conta 825.000 aziende e circa 5.000 frantoi. Il valore della produzione agricola è di 1,3 miliardi di euro, mentre il fatturato dell’industria olearia supera ampiamente i 3 miliardi. Pochi sanno che anche il Piemonte vanta una lunga tradizione nei riguardi della produzione dell’olio di oliva.
Nell’immaginario collettivo il Piemonte è terra di inverni rigidi, inospitale quindi per l’olivicoltura. In realtà, indagando i toponimi subalpini, si scoprono etimologie (San Marzano Oliveto (At) nel Monferrato, Monte Oliveto di Cortemilia in provincia di Cuneo e un altro a Ponzano di Crea (Al), Regione Ulivi a Canelli, Olivola in provincia di Alessandria, Strada degli Ulivi tra Patro di Moncalvo e Grazzano Badoglio (At), Cascina Oliva a Fabiano di Solonghello (Al), che rivelano una presenza antica dell’olivo, in particolare nei secoli centrali del Medioevo.
A dare il colpo di grazia alla coltivazione dell’olivo in Piemonte pensò la “piccola glaciazione” che perdurò dal Medioevo fino agli anni dell’Unità d’Italia, ma il variare delle condizioni climatiche nel Nuovo Millennio sta riportando in auge gli ulivi nella nostra Regione.
La produzione piemontese è ancora allo zero virgola, ma il trend é in continua ascesa e le qualità organolettiche degli oli sono eccellenti. Gli olivicoltori piemontesi sono circa 1.500, anche se la consistenza degli impianti per azienda è solitamente piuttosto modesta: nella maggior parte dei casi il numero di piante non supera i 100. Le varietà da olio diffuse sono quelle che più resistono a freddo e malattie: leccino, frantoio, pendolino e leccio del corno.
Il Piemonte non aspira ad entrare in competizione con le Regioni maggiori produttrici, ma l’olivo in alcune zone della nostra Regione può avere uno sviluppo e nel contempo costituire un elemento di arricchimento del paesaggio, in quanto è una pianta adatta al recupero e alla valorizzazione dei versanti più soleggiati di aree abbandonate o degradate.