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L’Italia deve battersi per ottenere un regime di etichettatura uguale per tutti a livello europeo, basato su ricerche scientificamente fondate
Scritto il 17-01-2020 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
L’UE è l’unica possibilità che abbiamo per frenare la pericolosa deriva del Nutriscore francese, un sistema volontario di etichettatura accettato anche da Belgio, Germania e Spagna. Il Nutriscore, altrimenti detto “etichetta a semaforo”, è una scorciatoia informativa. Penalizza erroneamente il Made in Italy e non induce i consumatori a compiere scelte più salutari, dato che mette l’accento sui singoli alimenti piuttosto che sull’alimentazione nel suo insieme. Secondo il sistema Nutriscore una bibita analcolica risulta più salutare del Grana Padano, del Prosciutto di Parma o dell’olio di oliva extravergine, ma anche di un bicchiere di latte o di un bicchiere di vino buono.
Sarebbe invece più utile che sulla confezione di ogni alimento venisse riportato in percentuale l’impatto nutrizionale di una porzione di quello stesso alimento, rispetto alla dieta giornaliera di un individuo. Da questo punto di vista é più coerente il sistema di etichettatura “a batteria” che il governo italiano ha recentemente presentato a Bruxelles.
L’etichetta “a batteria” sposta l’attenzione sul ruolo di ogni singolo prodotto all’interno della dieta. Per ogni porzione di formaggio, di bibita o di cibo pronto, la batteria indica quanta “carica” di zucchero o di grassi si può ancora consumare nella giornata senza eccedere le dosi consigliate dai dietologi. La tesi dietro questa scelta è che nessun prodotto fa male in sé: fa male solo se ne mangiamo troppo.
L’Italia deve battersi per ottenere un regime di etichettatura uguale per tutti a livello europeo, basato su ricerche scientificamente fondate. Un sistema che eviti ai nostri consumatori di trovarsi davanti a informazioni diverse tra i vari Paesi. Un sistema, insomma, che non condizioni i consumatori ma fornisca loro informazioni complete, a partire dall’origine degli alimenti, per poter operare scelte d’acquisto consapevoli.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte