In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Miele, un 2019 disastroso
Scritto il 20-12-2019 da Ufficio stampa | Categoria: zootecnia
Nel 2019 la produzione di miele é drasticamente diminuita, in alcuni casi azzerata. Il 2019 é stato il peggiore degli ultimi dieci anni. La mancata produzione di miele non solo mette in crisi le aziende apistiche, ma è anche un sintomo che le api sono in sofferenza e la questione non é da sottovalutare.
Le api sono degli insetti impollinatori essenziali per aiutare le piante a riprodursi. Il benessere delle api è determinante per l’ecosistema umano e per la flora del nostro pianeta. Difendere questa specie rappresenta un aspetto di primaria importanza nei confronti della sicurezza alimentare e a difesa del nostro futuro e quello del pianeta.
In Piemonte il settore apistico negli ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.
Nonostante l’aumento di aziende che nella nostra Regione sono dedite all’apicoltura, la situazione non è buona. La produzione di miele mostra anche in Piemonte una tendenza negativa iniziata nel 2011 con solo due eccezioni positive (ma non ottime) nel 2015 e nel 2018, per arrivare a questo pessimo 2019. Le principali associazioni apistiche hanno chiesto al Mipaaf e a Ismea di dichiarare lo stato di crisi del settore.
“L’apicoltura è una preziosa risorsa dell’agricoltura piemontese – sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini –, ma sta attraversando un momento molto difficile. La Regione valuti la possibilità, in considerazione della portata della crisi che coinvolge l’intero territorio nazionale, di investire del problema il Governo al fine anche di valutare possibili interventi normativi in materia, a partire dalla legislazione vigente sulle calamità naturali. Le nostre migliori realtà produttive devono essere aiutate a sopravvivere”.