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Venticinque anni fa fa la Grande alluvione del Piemonte, ma le ondate di maltempo continuano a fare danni
Scritto il 18-11-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Calamità atmosferiche
Sono trascorsi vent’anni dalla grande alluvione del Piemonte, quando le province di Cuneo, Asti, Alessandria, Torino e Vercelli vennero coperte dal fango. Le vittime furono settanta, duemila gli sfollati. La furia dell’alluvione devastò centinaia di aziende agricole. Da allora però poco si è fatto per mettere in sicurezza il territorio.
Le forti piogge di questi ultimi giorni e i nubifragi che hanno colpito l’Alessandrino qualche settimana fa, causando smottamenti, frane, allagamenti e ricoprendo di fango e detriti strade e campi, hanno nuovamente messo in luce la persistente fragilità del nostro Paese.
Il 20% del territorio nazionale è a rischio idrogeologico: le aree con “pericolo molto elevato” riguardano l’8% della superficie totale e coinvolgono 6 milioni di cittadini residenti. Le aree interne e rurali del Paese sono quelle più a rischio.
A fronte di questa situazione, la Cia-Agricoltori italiani ha posto all’attenzione delle Istituzioni e di tutte le forze politiche, economiche e sociali del Paese, attraverso il progetto “Il Paese che vogliamo”, la necessità e l’urgenza dell’avvio di una strategia per lo sviluppo delle aree interne, in cui l’intervento dei fondi strutturali accompagni l’intervento ordinario, integrata con un piano di manutenzione e di tutela dal rischio idrogeologico.
Giovanni Cardone – Direttore Cia Piemonte