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La viticoltura eroica protagonista al Forte di Bard in Valle d’Aosta
Scritto il 14-11-2019 da Ufficio stampa | Categoria: eventi
Le migliori produzioni della viticoltura eroica – praticata in contesti estremi, su terreni in forte pendenza, a quote elevate e in particolari condizioni climatiche – saranno per due giorni protagoniste al Forte di Bard. Il 30 novembre e il primo dicembre tornerà infatti l’appuntamento con ‘Vins Extrêmes 2019: il meglio dei vini d’alta quota’, manifestazione a cui saranno presenti bottiglie provenienti da varie regioni italiane ed anche dall’estero.
“Vins Extrêmes è un momento importante – si legge nella presentazione – di promozione, confronto e incontro tra differenti realtà della viticoltura eroica italiana ed europea, espressione di territori difficili ma che regalano paesaggi unici, così come i vini che vi vengono prodotti”.
I visitatori avranno la possibilità di degustare vini, partecipare a laboratori del gusto, degustazioni guidate e tavole rotonde, assistere alla cerimonia di premiazione del 27/o Concorso Mondial des Vins Extrêmes organizzato dal Cervim. Ingresso 20 euro per la singola giornata e 30 euro per le due giornate.
In Piemonte ci sono esempi importanti di vigneti eroici. Nella valle Germanasca, in provincia di Torino, Hammond Combe, 35 anni, socio della Cia, porta avanti la tradizione di famiglia producendo vino di montagna su terreni estremi, con pendenze fino al 90 per cento. Hammond Combe è il vicepresidente del Consorzio del Ramie (10 soci in tutto, 3 mila bottiglie l’anno) che riunisce i piccoli contadini che coltivano le terrazze a quota tra i 600 ed i 900 metri, lungo i pendii estremamente ripidi nei comuni di Pomaretto e Perosa Argentina.
Un modello di viticoltura eroica sono anche i Sorì del Moscato, gli storici vigneti della zona del Moscato d’Asti tra le colline di Mango, Neviglie, Santo Stefano Belbo, per i quali la Cia di Cuneo chiede da tempo interventi a sostegno.
“Si deve intervenire al più presto ed in modo concreto – afferma il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – sulla valorizzazione di queste aree vitivinicole, non sempre riconosciute dal mercato soprattutto a livello di prezzi. Bisogna considerare infatti che, oltre al prodotto, mantenere questi vigneti non è solo importante dal punto di vista economico, ma anche paesaggistico, storico e culturale”.