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Grandi interventi, ma anche la piccola manutenzione affidata agli agricoltori per contrastare il dissesto idrogeologico
Scritto il 29-11-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Calamità atmosferiche
L’autunno 2019 sta riservando cattive notizie per il Piemonte e per molte regioni italiane a causa del meteo sempre più violento ed imprevedibile. Purtroppo dobbiamo abituarci a convivere con i fenomeni meteorologici estremi. Sono gli effetti del surriscaldamento del clima terreste. Per evitare che tali fenomeni producano nel prossimo futuro danni ancora più gravi al territorio, alle infrastrutture e alla rete viaria di quelli che si sono verificati in queste ultime settimane, é fondamentale definire politiche di prevenzione in una prospettiva di lungo periodo e di carattere strutturale.
Il nostro Paese é molto vulnerabile, ma investe solo nelle fasi emergenziali e poco in prevenzione. E’ ora che si cambi rotta. L’inerzia e la rassegnazione non sono più accettabili. La Cia chiede da tempo ai vari Governi di mettere in sicurezza il territorio e di pianificare una più efficiente gestione delle risorse idriche. Negli ultimi decenni, l’acqua è stata protagonista sia di disastrose alluvioni, sia di drammatici periodi di siccità. Per questo la corretta gestione delle risorse idriche rappresenta una delle sfide più importanti per il futuro.
C’è poi di fermare il continuo consumo del suolo, che sta portando gravi danni in tutto il Paese. Una legge sul contenimento dell’uso del suolo é estremamente necessaria in un Paese in cui si è costruito ovunque spesso a prescindere delle esigenze. E’ da tre legislature che se ne discute, ma l’alba della legge sembra ancora lontana.
Ma per contenere il dissesto idrogeologico sono necessarie, oltre ai grandi interventi, le piccole manutenzioni di fossi, boschi e campi. Un compito che può essere affidato agli agricoltori, in convenzioni con gli enti locali.
“Solo il lavoro degli agricoltori – ha dichiarato Alessandro Durando, vice presidente regionale e presidente della Cia di Asti – può rispondere in modo efficace, previo chiari accordi di collaborazione con gli amministratori pubblici, alle ormai non più procrastinabili esigenze di manutenzione del territorio grazie alla specifica dote multifunzionale che caratterizza il lavoro di chi opera tutto l’anno sul territorio piemontese”.
L’idea della Cia, per altro presentata in più di un convegno da anni, è semplice: destinare parte delle risorse per la prevenzione al finanziamento di interventi degli agricoltori. Una proposta che pochi giorni fa Alessandro Durando ha consegnato al Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova in vista ad Asti.
Giovanni Cardone – Direttore Cia Piemonte