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Etichetta a semaforo? L’Italia risponde con l’etichetta “a batteria”
Scritto il 27-11-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
Sul tavolo della Commissione europea –informa il Sole 24 Ore -, che a primavera sarà chiamata a intervenire sulle etichette alimentari, non ci sarà solo la proposta francese del nutriscore (la cosiddetta etichetta a semaforo) , che assegna il bollino rosso agli alimenti troppo ricchi di zuccheri, di grassi o di sale.
L’Italia è pronta con una sua proposta alternativa: si chiama etichetta “a batteria” e sposta l’attenzione non sul singolo prodotto in sé, ma sul suo ruolo all’interno della dieta. Per ogni porzione di formaggio, di bibita o di cibo pronto, la batteria indica quanta “carica” di grassi si può ancora consumare nella giornata senza eccedere le dosi consigliate dai dietologi. La tesi dietro questa scelta è che nessun prodotto fa male in sé: fa male solo se ne mangiamo troppo.
A portare l’etichetta a batteria davanti alla Commmissione sarà il Governo italiano stesso, forte del supporto di tutte le associazioni dell’agroalimentare made in Italy, quelle agricole e quelle industriali, e con l’avvallo anche della comunità scientifica che ha elaborato questo meccanismo alternativo.
L’etichetta a semaforo è una scorciatoia informativa. Penalizza erroneamente il Made in Italy e non induce i consumatori a compiere scelte più salutari, dato che, a differenza dell’etichetta “a batteria”, mette l’accento sui singoli alimenti piuttosto che sull’alimentazione nel suo insieme. Una buona dieta si ottiene attraverso un’alimentazione varia e bilanciata, con un’appropriata assunzione di tutti i nutrienti.
“I consumatori – afferma il Presidente regionale della Cia, Gabriele Carenini – devono essere trattati da maggiorenni in grado di decidere liberamente quali cibi e bevande assumere, conoscendone l’origine ed il contenuto, e non da eterni minorenni a cui bisogna ogni volta dire che cosa possono o non possono mangiare o bere. Per questo motivo la Cia é nettamente contraria all’etichetta a semaforo ed invece é pienamente favorevole alle etichette che informano correttamente i consumatori”.