In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Annata agraria in chiaroscuro, caratterizzata da un andamento climatico particolarmente anomalo. Continua l’emergenza fauna selvatica.
Scritto il 13-11-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
L’11 novembre scorso si è chiusa un’annata agraria caratterizzata soprattutto da un andamento climatico particolarmente anomalo. Scarse le produzioni orticole e frutticole, sia per il clima pazzo, sia a causa dei patogeni “alieni” che hanno causato ingenti danni alle colture. In netto calo i prezzi della frutta. Per quanto riguarda la vendemmia si stanno ancora facendo i conti, ma dovrebbe aver chiuso con un calo di circa il 15% rispetto a quella dello scorso anno. La qualità è eccellente.
Buoni i raccolti di riso, cereali e soia anche se le quotazioni permangono insoddisfacenti. Annata senza scossoni per il comparto zootecnico, con qualche timido segnale di ripresa per carni, pollame e suini. Annata disastrosa invece per l’apicoltura.
L’andamento climatico che ha caratterizzato l’annata agraria appena terminata richiede una profonda riflessione. I cambiamenti climatici non solo stanno provocando, tra siccità ed alluvioni, molti danni alla produzione agricola, alle strutture e alle infrastrutture agricole, ma incidono anche sull’equilibrio biologico dell’agroecosistema, causando la comparsa di specie patogene e parassiti alloctone, ovvero estranee alla fauna e flora dei nostri territori.
L’evoluzione genetica e le nuove biotecnologie sono gli strumenti per adattare le nostre colture a un contesto ambientale trasformato dal cambiamento climatico e combattere anche i patogeni che sempre più numerosi minacciano la nostra agricoltura.
L’annata è trascorsa senza che si sia avviato a soluzione l’annoso problema della proliferazione della fauna selvatica nociva. Sulla questione sono state avviate indagini conoscitive, sono stati convocati vertici e tavoli di lavoro, promessi interventi. Ma ad oggi tutte le iniziative messe in campo si sono dimostrate largamente insufficienti per la soluzione del problema.
La Cia del Piemonte, facendosi interprete delle proteste e degli allarmi sempre più numerosi che arrivano dal territorio, ha sollecitato più volte le Istituzioni ad assumere tutte le iniziative tecniche, organizzative e normative necessarie per prevenire e contrastare con efficacia la proliferazione della fauna selvatica. Ma senza ottenere risposte adeguate alla gravità del problema.
E’ indispensabile ed urgente anche una riforma radicale della normativa in vigore inerente la pianificazione faunistico-venatoria. A tal fine la Cia-Agricoltori italiani ha presentato al Parlamento una proposta di modifica della legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Il tema non è più proteggere specie sull’orlo dell’estinzione, ma controllare popolazioni sempre più numerose.
Sarebbe necessario che tale proposta fosse presa in seria considerazione dalla politica e ne fosse accelerato l’iter parlamentare. Contiene risposte concrete alle richieste degli agricoltori Italiani.