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Inaccettabili i tagli alla Pac
Scritto il 31-10-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Pac
La fine della programmazione in corso e l’inizio di quella 2021-2027 saranno intervallate da un fase transitoria che non fermerà i flussi finanziari dell’Unione verso le imprese agricole. Lo ha detto Paolo De Castro, che è il relatore per il Parlamento europeo della proposta di riforma della Pac post 2020. La fase di transizione sarà gestita con un apposito regolamento, che dovrebbe essere predisposto ed approvato entro il 2020, quando sarà necessario approvare il Quadro finanziario pluriennale dell’Unione.
Per quanto riguarda il budget della futura Pac sono tre le ipotesi che si fronteggiano.
La proposta della Commissione Ue prevede il finanziamento della Pac con risorse pari all’1,1% dell Prodotto interno lordo dei Paesi Ue, che per l’Italia si tradurrebbe in un taglio di 2 miliardi di euro, pari ad un -15% sul Primo pilastro.
Il Parlamento europeo, nel quadro dei poteri di codecisione propone invece un budget per la Pac pari all’1,3% del Pil dell’Ue. Previsione che, se approvata, non comporterebbe di fatto tagli alla Politica agricola comune.
C’è poi una ulteriore proposta non ancora formalizzata della presidenza di turno finlandese del Consiglio europeo intermedia tra quella della Commissione e la proposta dell’Europarlamento, che prevede in sostanza tagli alla Pac, ma ridimensionati rispetto alla proposta iniziale.
Spiega il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini: “L’obiettivo della Cia, condiviso con tutte le rappresentanze europee del mondo agricolo riunite nel Copa, è quello di mantenere inalterato il budget complessivo della Pac post 2020, ma anche di utilizzarlo in modo più efficiente e razionale. Bisogna riformare il sistema dei pagamenti diretti accrescendo il sostegno all’innovazione, al mercato, all’organizzazione di filiera. Occorre inoltre migliorare le politiche di gestione del rischio e di stabilizzazione del reddito e rendere i Piani di sviluppo rurale più flessibili”.
“La Pac – continua Carenini – ha, da sempre, garantito lo sviluppo di un’agricoltura di qualità, salvaguardando la salute dei cittadini europei, consentendo il mantenimento e lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali, contribuendo al mantenimento del paesaggio e dell’ambiente. E’ fondamentale quindi che gli Stati membri siano responsabili ed impediscano la riduzione del budget della Pac, così da scongiurare tagli che impatterebbero non solo sul settore agricolo, ma in generale sui cittadini europei”.