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Forum sul riso a Bruxelles, i punti su cui lavorare
Scritto il 10-10-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
L’assemblea dei partecipanti al “3° Forum sul settore del riso europeo”, promosso dall’Ente Nazionale Risi, che si é tenuto l’8 ottobra a Bruxelles, ha deciso all’unanimità di lavorare sui seguenti punti: 1) riformare la normativa in modo che la clausola di salvaguardia si attivi automaticamente al verificarsi dell’aumento delle importazioni rispetto all’anno precedente, prevedendo altresì che essa scatti in caso di danno accertato anche a carico dei produttori agricoli; 2) monitorare le importazioni in corso dal Myanmar, che stanno crescendo in modo esponenziale per la tipologia Japonica, ed applicare la salvaguardia a tutto il riso lavorato importato; 3) considerare il riso un prodotto sensibile nei negoziati con i paesi extraeuropei in quanto già molto penalizzato dalle attuali concessioni uni e bilaterali; 4) applicare la revoca temporanea della concessione al Myanmar per il mancato rispetto dei diritti umani e subordinare a questo rispetto le nuove concessioni tariffarie ad altri paesi extra Ue; 5) in sede di riforma della PAC, mantenere l’aiuto specifico, esentare il riso dal rispetto di alcuni adempimenti della condizionalità rafforzata e scongiurare l’applicazione di una convergenza interna del pagamento di base; 6) etichettatura d’origine europea ed obbligatoria; 7) reciprocità nelle regole sull’uso degli agrofarmaci tra i paesi dell’Ue e tra l’Ue ed i Paesi Terzi e previsione di aiuti per gli operatori della filiera nel caso in cui la revisione dei limiti di residuo determini l’impossibilità di commercializzare il riso già trattato con il principio attivo oggetto di limitazione.
“Agli europarlamentari intervenuti abbiamo presentato le nostre istanze e abbiamo raccolto da parte loro la volontà di impegnarsi per il settore”, ha dichiarato il presidente di Ente nazionale Risi Paolo Carrà sottolineando come “anche l’intervento del rappresentante del Ministero italiano vada nella direziona auspicata in una sempre maggiore lavoro di squadra”. Un giudizio confermato dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani Lombardia, Giovanni Daghetta: “Si è respirato un clima positivo: molti i parlamentari che sono venuti ad ascoltarci e hanno promesso il loro impegno. Siamo tutti soddisfatti”.
L’Italia é il primo Paese produttore di riso in Europa. Copre oltre il 50 % dell’intera produzione continentale. La superficie coltivata a riso quest’anno é stimata in 221 mila ettari, 3.805 in più rispetto al 2018.
“Le importazioni di riso indica da Cambogia e Myanmar – commenta il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – sono diminuite per l’attivazione della clausola di salvaguardia, ma c’é stato un allarmante aumento dell’import di riso japonica. Cambogia e Myanmar infatti si sono organizzati e sono partiti al contrattacco, puntando questa volta sulla varietà Japonica, che non é soggetta a dazi”.
“L’applicazione della clausola di salvaguardia – continua Carenini -va estesa a tutte le tipologie di riso provenienti da Cambogia e Myanmar, non solo perché fanno concorrenza sleale alle mostre produzioni, ma anche perché in quei Paesi é sistematica la violazione dei diritti umani ed i profitti dell’export di riso finiscono nelle tasche non dei contadini, ma di elite corrotte”.
“La Cia del Piemonte – conclude Carenini – é contraria a che vengano fatte ulteriori concessioni sul riso negli accordi di libero scambio in corso di negoziazione e in quelli futuri. E per tutto il riso di importazione chiede che in etichetta venga indicata l’origine e si accerti che sia prodotto nel pieno rispetto degli standard ambientali, sociali e fitosanitari europei”.