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Continua il consumo di suolo in Italia
Scritto il 23-09-2019 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
Il consumo di suolo in Italia non si ferma. Nel 2018 sono stati coperti con cemento o asfalto 51 chilometri quadrati di territorio, in media 14 ettari al giorno. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) dedicato al consumo di suolo nel nostro paese.
Negli ultimi sei anni l’Italia ha perso superfici che erano in grado di produrre tre milioni di quintali di prodotti agricoli e ventimila quintali di prodotti legnosi, nonché di assicurare lo stoccaggio di due milioni di tonnellate di carbonio e l’infiltrazione di oltre 250 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde.
L’avanzata del cemento non solo contende il terreno all’agricoltura, non solo in molti casi é un attentato alla bellezza del paesaggio, ma c’è una strettissima correlazione tra consumo di suolo e dissesto idrogeologico, delle cui conseguenze ci ritroviamo ad occuparci ogni qual volta un fenomeno naturale travolge il nostro territorio.
Al termine della XVI legislatura il Governo aveva presentato un disegno di legge per il contrasto del consumo di suolo il cui esame non era però mai iniziato. Nel corso della XVII legislatura il disegno di legge era stato approvato dalla Camera, ma si era arenato al Senato. Ora si spera che la XVIII legislatura sia quella buona per l’approvazione della legge. L’iter parlamentare é ripartito. Le Commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura del Senato hanno completato il ciclo di audizioni di Associazioni, Enti ed Esperti interessati al tema. Un lavoro corposo che non deve finire in nulla, perché l’Italia ha estremo bisogno di una legge moderna per la tutela del suolo.
“E’ urgente definire al più presto un assetto normativo nazionale sul consumo di suolo per contrastare la perdita e il degrado di suoli liberi e la loro trasformazione in superfici urbanizzate– afferma il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini– .Il suolo è un bene comune e una risorsa limitata e non rinnovabile. Dal rapporto dell’Ispra emerge che i livelli del consumo di suolo nel nostro Paese sono fra i più alti in Europa, nonostante che molta parte del territorio italiano sia ad elevata fragilità. Appare evidente, dunque, la necessità di intraprendere degli interventi idonei a limitare tale fenomeno e capaci di mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale”.