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Agrinsieme Cuneo: “Serve un intervento immediato per la crisi del settore ortofrutticolo”. Gabriele Carenini: “‘Situazione preoccupante”
Scritto il 09-09-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Ortofrutta
Estate difficile per la frutticoltura del Piemonte.Un intero comparto del nostro primario si sta avvitando in una crisi che sembra senza fine, mentre assistiamo inermi all’exploit degli Spagnoli, al dinamismo della Polonia con le sue mele, al ritorno in pista dei Greci, tornati minacciosi soprattutto col kiwi.
Il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini ha espresso “forte preoccupazione per la crisi della frutticoltura piemontese che rappresenta un comparto di grandissima rilevanza economica all’interno del settore agricolo della nostra Regione”.
“I prezzi pagati ai produttori non garantiscono neppure la copertura dei costi di produzione – ha aggiunto Carenini -. La risposta a questa situazione non può che essere una migliore organizzazione dei produttori per trattare alla pari con la GDO ed una più efficace promozione della nostra frutta (é necessario riuscire a far percepire la qualità dei nostri prodotti ai consumatori) , ma anche le Istituzioni devono fare la loro parte intervenendo con misure straordinarie per la tutela del reddito dei nostri frutticoltori ed attivandosi per aprire nuovi mercati e per contrastare le pratiche sleali nella filiera”.
“E’ fondamentale– ha concluso Carenini – che le decisioni necessarie vengano assunte rapidamente per fermare una situazione ormai pesantissima“.
Consapevoli della gravità della situazione, le organizzazioni professionali agricole, Cia-Agricoltori Italiani e Confagricoltura, e le centrali cooperative Legacoop e Confcooperative, si sono incontrate a Monforte per analizzare alcuni momenti salienti della difficoltà del settore negli anni, al fine di individuare le maggiori criticità e mettere a punto un percorso condiviso per farvi fronte.
Le organizzazioni presenti hanno altresì convenuto di unire le forze per confrontarsi con una voce sola con gli attori principali e decisivi nel settore, come l’Assessorato all’Agricoltura e la Regione Piemonte, e per stimolare gli organi competenti a ragionare su un progetto strutturato e una programmazione di azioni concrete per il bene di tutto il settore ortofrutticolo.