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A Bologna torna Sana, il salone del biologico. Il settore é in forte crescita, ma deve trovare gli anticorpi per difendersi dalle frodi
Scritto il 05-09-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
Dagli alimenti da mettere in tavola ai prodotti per la cura del corpo e della bellezza: gli italiani scelgono sempre di più il biologico. Una preferenza che, nel 2018 come registrato da Nomisma – in occasione del Sana, la fiera del bio che inizia domani e terminerà lunedì prossimo nel quartiere fieristico di Bologna, ha portato le vendite a toccare quota 4.089 milioni con una crescita, negli ultimi 10 anni, del 171%.
I prodotti italiani piacciono anche all’estero: l’Italia, infatti, è il primo Paese esportatore dell’Unione Europea con più di 2 miliardi di fatturato annui legati all’export e rimane ai vertici europei anche per numero di imprese agricole biologiche, in tutto 75mila. Trend positivi a cui si aggiunge anche una maggiore attenzione dei consumatori alla sostenibilità ambientale tanto che, nel 2019, la spesa per i generi bio potrebbe superare il 4% della spesa alimentare totale.
Il “bio” è diventato una vera abitudine di spesa. Contemporaneamente, sia in Italia, sia nel mondo sono cresciute le frodi e le truffe compiute da organizzazioni, talvolta criminali, alla ricerca di facili guadagni. Si tratta di vicende gravi che rischiano di minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico.
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per combattere i profittatori, altrimenti i tanti produttori seri che compongono questo mondo rischiano di vedere il loro lavoro vanificato da chi si è infiltrato nel mondo del biologico soltanto per speculare.
Una maggiore attenzione andrebbe riservata da parte delle nostre Autorità ai prodotti bio di importazione, perché pare che non solo i prodotti che arrivano da Paesi terzi, ma anche da alcuni Stati membri, non soddisfino appieno i requisiti stabiliti dalla normativa vigente in materia di bio. Si mormora inoltre che in alcuni Stati membri sia molto facile europeizzare i prodotti (si fa per dire) bio provenienti da Paesi terzi attraverso false attestazioni. La stessa Corte dei conti europea ha ammesso che il sistema di controllo per i prodotti biologici vigente nell’Ue è migliorato, ma presenta ancora diverse debolezze.
Purtroppo non ci sono test scientifici che consentono di stabilire se un prodotto é veramente biologico. Sarebbe quindi necessario introdurre un rigoroso sistema di controllo che copra l’intera filiera agroalimentare, dai produttori ai trasformatori, agli importatori ed ai distributori. Ma questo sistema é difficile da implementare. Per molti prodotti bio in entrata nel nostro Paese non è possibile neppure risalire al produttore agricolo.
Un consiglio finale ai consumatori: fidatevi dei produttori bio che conoscete e stimate ed andate direttamente in azienda ad acquistare i prodotti. E se non potete andare in azienda, fidatevi soprattutto dei prodotti bio realizzati in Italia con materia prima italiana, certificati da organismi italiani. In Italia la normativa sul bio è più rigida rispetto agli altri Paesi europei. Ad esempio, se in Italia un prodotto bio viene accidentalmente contaminato da sostanze non ammesse, non è venduto come biologico. In altri Paesi, invece, sì.